di Roberto Chiodi
Siamo in dirittura d’arrivo, domenica prossima la vettura Fiat 500 Club Italia concluderà questa incredibile avventura di una Pechino-Parigi davvero massacrante. Basta vedere, in fondo alla classifica, che razza di vetture sono dietro di noi: Rolls Royce, Bentley, Mercedes, Datsun, Volvo. E appena davanti due Porsche 911. Certo, abbiamo scelto come traguardo finale quello di arrivare a Parigi, cercando di evitare le speciali sui terreni più insidiosi per una 500 (sabbia, sterrati e ondulé con vibrazioni che la poca potenza e le ruotine rendono impraticabili). Ma possiamo garantire che un mese di tappe del genere, percorrendo in gara “la metà del mondo”, è stato al limite – se non oltre – le possibilità di un Cinquino, per quanto preparato ma pur sempre di serie.
D’altronde, la frase-simbolo sul cofano (“Oltre ogni immaginazione”) ha rappresentato bene lo spirito con cui siamo partiti: esibire la meraviglia di una repubblica storica come San Marino e farlo con un prodotto dell’ingegno italiano come la Fiat 500. Direi che siamo riusciti ampiamente nell’intento: l’auto ha avuto ovunque un successo incredibile, tutti intorno a fotografarla e a fotografarsi con lei, ad ogni sorpasso i conducenti rallentano e salutano, i passeggeri tutti con telefonini puntati e pollici alzati.
Nella foto, ultimi controlli e rifiniture in un garage di Sofia “prenotato” per noi da Guido Guerrini, il pilota che è al comando della coppa Fia Energie alternative e gareggia con licenza sanmarinese. Tutto ha funzionato bene; progetto ai limiti dell’audacia, visibilità internazionale, supporto degli amici che hanno creduto in questa avventura straordinaria. E un equipaggio motivato e combattivo composto dal ministro del Turismo Federico Pedini Amati e dall’imprenditore Stiven Muccioli, entrambi sammarinesi; e dai “decani” della Pechino Parigi (sette partecipazioni in due) i romani Fabio Longo, medico odontoiatra, e Roberto Chiodi, giornalista.
Basta, mancano meno di 3.000 km: fiato alle trombe e tapis rouge per l’arrivo a Parigi di “Lucia”. Ci aspettano le medaglie e il titolo di “finishers”. Qualifiche prestigiose e uniche per una Fiat 500 che, per la prima volta in gara alla Pechino-Parigi, ha saputo conquistare “l’Everest dei rally”.
