
di Ernesto Lella
Questa volta sarebbe proprio il caso di dire “Dama bagnata dama fortunata”, perché dopo una settimana di un sole ancora estivo e prima di un’altra settimana di meteo stupendo, l’unico giorno in cui ha piovuto per quasi tutta la mattinata, è stato domenica 5 ottobre, giorno del nostro sospirato raduno di Napoli, la cui organizzazione, partita da molto lontano (a gennaio le prime richieste di autorizzazione), non ci consentiva di poter rimandare il tutto. La “location” scelta è stata lo spazio del nuovo allestimento di Piazza Municipio, con il porto ed il mare di fronte, lo splendore del Castel Nuovo (per i Napoletani il Maschio Angioino) da un lato, e sul fondo, dopo i giardini con la maestosa fontana del Bernini, Palazzo San Giacomo, sede del Comune, sormontato dallo splendido panorama della collina del Vomero con la Certosa di San Martino e Castel Sant’Elmo (ancora uno dei nostri 7 Castelli presente nel paesaggio) che ci “guardavano” dall’alto.
Proseguiamo nella scelta dei grandi spazi della nostra città dove ci sia la possibilità di sosta in bella mostra per le nostre piccole, che siano centrali, frequentati da famiglie e turisti per offrire anche a loro il nostro spettacolo e che consentano agli ospiti del raduno la possibilità di visita degli scorci caratteristici, culturali e paesaggistici.
Come sempre il raduno principale di Napoli viene organizzato anche perché “ci piace andare in 500 e guardare dallo specchio a chi va… più lento”, quindi in collaborazione con le Associazioni “I Sedili di Napoli” e “Progetto Uniforme”: anche quest’anno abbiamo dato vita ad una raccolta di fondi per la mensa dei poveri della Basilica del Carmine Maggiore, che da oltre 40 anni fornisce 100 pasti al giorno e, come afferma orgoglioso il “patron”, il simpaticissimo Padre Francesco, non ha mai chiuso un giorno, neppure con il Covid.
Quando noi del Coordinamento siamo arrivati in piazza di prima mattina, con una pioggerellina leggera che ci ha consentito di montare gazebo e attrezzature, abbiamo trovato la bellissima 500 Camioncino del nostro sponsor “Supermercati Piccolo” e pian piano le auto dei soci venuti a darci una mano sacrificando la sfilata per le vie della città. Poi abbiamo cominciato a combattere con la pioggia: siamo riusciti a gestire con calma e qualche ombrello i momenti salienti della mattinata, registrazione e consegna della bag (che cerchiamo di fare, grazie ai nostri sponsor, molto più ricca del valore della quota d’iscrizione). Oltre al panettone artigianale alla pera dei Supermercati Piccolo (vera specialità gourmand), abbiamo rinnovato l’antica tradizione di “Tarallo e Birra” con il classico tarallo artigianale napoletano della “Taralleria” di Leopoldo Infante, nipote omonimo del fondatore della più famosa azienda di “tarallari” della città, innaffiato dalla nuova birra artigianale analcolica (ottima per la birretta in 500) “N’Artigiana” del Birrificio Artigianale Napoletano di Enzo Caso. Per finire in bellezza, i cioccolatini artigianali Gay Odin, la famosissima Antica Cioccolateria Napoletana che quest’anno è entrata a far parte del novero dei nostri sponsor e con cui abbiamo attivato subito una convenzione per gli acquisti on line. Ma noi mica possiamo solo mangiare! Per le nostre piccole c’erano le bandane di “Affari Sbullonati”, le utilissime lampadine di scorta di “Autoricambi Ugon”, un prodotto Mafra offerto dai fratelli Piscopo di Pro.Tec srl, un bel panama in paglia ed una borraccia brandizzati Fiat 500 Club Italia di Si. Lan. e All Service, oltre a tutti i gadget forniti dal Club.
Numerosissimi i turisti provenienti dalle navi da crociera ancorate nel porto che, incuranti del maltempo e a passeggio per la città, si sono trovati davanti il nostro spettacolo: oltre 120 auto schierate in due belle file ordinate al centro della piazza, con qualche chicca tipo il già citato “furgoncino”, la 500 competizione del Team Nicola D’Aniello nostro simpaticissimo socio e “primario” del suo Ospedale per le nostre piccole, la Bianchina cabrio costantemente asciugata, la famosa 500 “Del Napoli” con all’interno due pupazzi di Lupin e Margot di Gabriele Navarra (rammaricato di non poter aprire il tettuccio per le foto con i bambini) e tante altre.
Attimi di tregua dalla pioggia ci hanno consentito di fare il nostro consueto, affollato brindisi di saluto (con anche qualche imbucato…). Alle 13 tutti in macchina verso la splendida location panoramica di Villa Posillipo a Pozzuoli (tranne alcuni di noi che sotto una “bella” bomba d’acqua che ci ha salutato dovevano smontare le attrezzature e sgombrare la piazza). Pranzo di rito, foto, saluti, una “tammurriata” offerta dai Sedili di Napoli per accompagnare la “questua” per chi avesse dimenticato di fare l’offerta per la mensa, l’ultimo brindisi della giornata e tutti a casa, specie i più lontani che sono venuti da Toscana, Lazio, Puglia, Molise e Basilicata sfidando il maltempo. Perché a noi, si sa, neppure l’acqua ci ferma!
Filmati:
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