Buongiorno a tutti,
chiedo scusa fin d’ora per la lunghezza del mio intervento ma, data la specificità dell’argomento, a chi è interessato non peserà leggerlo.
Intervengo per condividere l’esperienza che mi ha portato in tempi brevi ad avere sulla carta di circolazione la dicitura “veicolo di interesse storico collezionistico”. Dettaglio formale che in Piemonte è il lasciapassare per circolare liberamente tutti i giorni, indipendentemente dalle restrizioni ambientali sui veicoli euro 0.
I tempi brevi sono in primo luogo il risultato dell’efficienza del nostro Club a cui ho chiesto il CRSC e della disponibilità di Enrico Bo, Commissario Tecnico locale. In secondo luogo sono il risultato del “fai da te” burocratico.
Il “fai da te” significa che per ottenere l’aggiornamento della carta di circolazione mi sono rapportato direttamente con gli uffici della Motorizzazione Civile, senza passare attraverso un’agenzia di pratiche auto. Questo non per risparmiare le relative competenze, ma perché quelle che avevo interpellato non sapevano che cosa fosse un CRSC né, tanto meno, che cosa fosse la trascrizione sulla carta di circolazione. Una di queste, che sul proprio sito vantava una professionalità specifica sulle auto storiche e relativa burocrazia, mi ha scaricato dicendo che, causa pandemia, bisognava prendere appuntamento in Motorizzazione e che la lista di attesa sarebbe stata lunga. In definitiva, mi ha scaricato.
A quel punto mi sono mosso in autonomia, rassegnato a dovermele svitare fino a fondo corsa, tra code agli sportelli e rimbalzi da un ufficio all’altro, ma in realtà è stata un’operazione rapida e indolore. Chi fosse interessato può proseguire nella lettura. A chi non lo fosse suggerisco, a tutela dalla sua pazienza, di cambiare topic.
Individuato lo sportello giusto (per Torino, più avanti, spiegherò qual’è) occorre presentarsi muniti di:
a) Originale del CRSC
b) Fotocopia del CRSC
c) Originale della carta di circolazione
d) Fotocopia della carta di circolazione
e) Fotocopia della carta d’identità (fronte e retro)
f) Fotocopia del codice fiscale (tessera sanitaria fronte e retro)
g) Attestazione del versamento di euro 10,20 euro su ccp 9001 tramite bollettino premarcato
h) Attestazione del versamento di euro 16,00 su ccp 4028 tramite bollettino premarcato
I bollettini premarcati dovrebbero (ripeto: dovrebbero) essere reperibili in tutti gli uffici postali. In alternativa si possono reperire presso la Motorizzazione chiedendoli all’uscere o a qualsiasi sportello senza dover superare alcuna coda. Io li ho presi presso l’agenzia che mi aveva gentilmente invitato ad arrangiarmi.
Avevo avuto la tentazione di scaricarli in qualche modo da Internet ma ho desistito nel timore di vedermeli respinti all’ufficio postale. Sono infatti bollettini che riportano una sorta di numero seriale, che è univoco, e quindi temo che non siano replicabili.
Individuato lo sportello giusto, si presentano tutti i documenti di cui sopra e si compila, seduta stante, il Mod T2119. Si potrebbe anche arrivare con questo modulo già compilato, perché è scaricabile da Internet, tuttavia è composto da molte pagine e non è necessario compilarle tutte e, a priori, è difficile capire quali. Mal che vada si saranno riempiti troppi fogli e sarà l’impiegato allo sportello che selezionerà quelli utili.
Fin qui ho dato informazioni che dovrebbero essere valide in tutte le sedi delle Motorizzazione, salvo eventuali disposizioni restrittive per l’accesso agli uffici o obbligo di prenotazione.
Da qui in avanti la lettura può essere utile agli utenti della Motorizzazione di Torino, ma solo per loro, perché riporto alcune informazioni di carattere strettamente locale acquisite sul campo.
La sede della Motorizzazione di Torino è costituita essenzialmente da due edifici. Il primo ospita solo uffici e sportelli vari e vi si accede da un cancelletto pedonale che apre alle 8,30. Il secondo (50 metri più avanti) ospita le corsie utilizzate per il collaudo dei veicoli ed è costituito da due blocchi: uno per le vetture e uno per i mezzi pesanti. A collegare tra loro questi due blocchi c’è un ufficio in cui si istruiscono le pratiche delle revisioni: si ricevono i libretti delle vetture in attesa della visita e si restituiscono con l’aggiornamento a collaudo superato. E’ in questo stesso ufficio che bisogna recarsi per la pratica che ci interessa.
Le auto in attesa di collaudo iniziano a mettersi in fila già prima delle 8,00 per cui è possibile entrare dal cancello carraio e andarsi a piazzare davanti alla porta di questo ufficio già a quell’ora, ossia con 30 minuti di anticipo rispetto all’orario di apertura al pubblico.
La persona che si occupa di veicoli “strani” (agricoli, rimorchi e vetture d’epoca) è il geometra xxxxxx (stiamo parlando della Motorizzazione di Torino, lo ripeto). Persona molto disponibile e competente, che istruisce le pratiche relative alle auto storiche il venerdì, dalle 8,30 alle 11,30. Prima di andare a portargli i documenti è bene inviargli una e-mail, all’indirizzo xxxxSuggerisco di scrivere “…salvo diversa indicazione da parte Sua, mi presenterò presso il suo Ufficio il giorno … alle ore 8,30…”. Suggerisco questa forma (poi ciascuno dia pure sfogo alla propria vena letteraria) perché il geometra xxxxxx ha ben altro da fare che rispondere a tutte le e-mail, e men che meno a quelle che non pongano quesiti specifici. In assenza di risposta la cosa dunque può passare come un “silenzio-assenso”.
Non vige l’obbligo di prenotazione però è bene portarsi dietro una stampa di questa e-mail per difendersi dal possibile sopruso perpetrato dai titolari delle agenzie. Massima stima nei loro confronti, per carità, però hanno la tendenza a rispettarsi tra loro, ma un po’ meno con chi non fa il loro mestiere ma calpesta lo stesso terreno.
Qui viene la parte importante su cui ho avuto preziosi consigli da un signore che era in coda con me, fin dalle 8,00 e che, pur non lavorando per un’agenzia, conosceva gli usi e (mal)costumi locali.
Succede questo: i titolari delle agenzie si radunano un po’ prima dell’apertura davanti all’altra palazzina e si mettono d’accordo, in funzione delle pratiche che ciascuno deve svolgere, sull’ordine con cui passare ai vari sportelli. Per fare questo prendono un foglio strappato da un quaderno e ci scrivono sopra i loro nomi, creando una sorta di lista di prenotazione a loro uso e consumo (e di valore legale meno che nullo).
A me è successo che, mentre aspettavo che aprissero l’ufficio (per accedere al quale ero arrivato mezz’ora prima) alle 8,25 è arrivato il gruppo delle agenzie guidato dal capo-popolo che gestiva questa lista di prenotazione. Appena mi ha visto, mentre mantenevo eroicamente la mia postazione, mi ha detto che dovevo segnarmi sulla lista di cui era custode (mettendomi, ovviamente, al fondo). La mia reazione è stata molto composta (come peraltro anche la sua) e mi sono limitato a fargli notare che ero arrivato prima di loro e che la sua lista non era normata dall’ufficio e che, per di più, avevo un appuntamento (ecco che qui viene utile avere con sé la stampa della e-mail di cui abbiamo detto poc’anzi).
Chiarita molto civilmente la questione, alle 8,30 sono entrato e, per primo, mi sono piazzato allo sportello dove opera il geom. Xxxcxc(è il secondo sportello da destra). Alle 8,45 uscivo con l’adesivo piazzato sul libretto.
Mi auguro che questo pedante resoconto possa essere d’aiuto a chi volesse avventurarsi nella stessa impresa.
Un cordiale saluto a tutti