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- Questo topic ha 32 risposte, 6 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 07/12/202508:18 da
riccardo.rabassini@gmail.com.
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Gens OrsinaPartecipantePartecipante
Questo disco orario è un’autentica rarità poiché gli orari di inizio e fine sosta hanno una tolleranza di trenta minuti.
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PartecipanteCaro Gens, in realtà, osservando i primi pezzi pubblicati in questo topic, viene da pensare che fosse uno standard dell’epoca, a partire dal mio BP e dal Sapa passando per il disco orario rosso di Fufu fino a quello Autobianchi di Ale74Pc.. non trovi? Semmai il Marchisone e Marchisio vanta una grafica alquanto particolare e di lettura meno immediata, a mio modesto parere
Gens OrsinaPartecipantePartecipanteAlla considerazione di Riccardo, aggiungo che proprio per evitare confusione dovuta al fatto che i primi modelli indicavano sia l’ora di inizio che quella di fine sosta, alcuni dei quali per di più strutturati con intervalli temporali di mezz’ora, i Ministri dei Trasporti europei, nel 1979 standardizzarono il modello di disco orario in modo che riportasse solo l’ora di arrivo.
Posto adesso una “vera rarità”. Si tratta di un disco orario che risale all’autunno del 1960 fatto stampare dall’allora Partito Liberale Italiano in occasione delle elezioni amministrative che si svolsero il 6 e 7 novembre di quell’anno. Nei giorni immediatamente precedenti alla data fissata per le votazioni, i galoppini del partito lo posero dietro ai tergicristalli delle tante automobili parcheggiate nelle piazze e vie delle principali città.
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Le immagini sono riservate ai soci in regola con il tesseramento per l'anno corrente. Accedi al tuo accountGens OrsinaPartecipantePartecipanteNel 1970 la Shell regalava ai tifosi delle principali squadre di calcio un disco orario con l’immagine del relativo stemma. Ne ho trovati alcuni che pubblico, ma allo stesso tempo mi chiedo: valeva la pena esporli? Inizio con quelli delle due squadre della Città di Genova…
- Questa risposta è stata modificata 3 settimane a da Gens Orsina.
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Le immagini sono riservate ai soci in regola con il tesseramento per l'anno corrente. Accedi al tuo accountGens OrsinaPartecipantePartecipantee termino con gli ultimi della specie che ho trovato: Lazio e Toro.
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Le immagini sono riservate ai soci in regola con il tesseramento per l'anno corrente. Accedi al tuo accountGens OrsinaPartecipantePartecipanteChi è della mia generazione ricorderà il Carosello con la scenetta (oggi si chiama Spot) in cui Ernesto Calindri, al centro di un incrocio trafficato da automobili, stava tranquillamente seduto, con un quotidiano in mano, davanti a un tavolo da bar sul quale era posta una bottiglia di Cynar e pronunciava una frase che diventò molto popolare: “Contro il logorio della vita moderna, bevi un Cynar” – la stessa che appare in questo originalissimo disco orario.
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PartecipanteCiao Giovanni, e chi se lo dimentica Ernesto Calindri seduto al tavolino in mezzo al traffico.. Per i più giovani, ecco il link dello spot (o della reclame come si diceva all’epoca..) in una delle prime scene, le immancabili 500
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riccardo.rabassini@gmail.com.
Gens OrsinaPartecipantePartecipanteContinuiamo con gli alcolici. È un amaro che fu creato da Egidio Isolabella nel 1871 e che era molto in voga nel secolo scorso. Il numero 18 ricorre spesso nella storia di questa distilleria di Saronno: l’amaro è composto da 18 erbe, è il numero della licenza ottenuta per la produzione di vermouth, è la prima parte dell’anno in cui iniziò la produzione.
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Le immagini sono riservate ai soci in regola con il tesseramento per l'anno corrente. Accedi al tuo accountGens OrsinaPartecipantePartecipanteTorniamo sobri perché oltretutto l’interessante immagine che segue me l’ha inviata il nostro Presidente, il quale, a quanto mi risulta, apprezza il contenuto di questo topic. È un disco orario tedesco sicuramente “datato”, appartenente un suo cugino e sembrerebbe provenga da una Kapitan, la storica automobile prodotta dalla Opel in diverse versioni dal 1938 al 1970. È un gadget della Continental e la scritta indica di utilizzare il disco se “sei preoccupato per il tempo impiegato per parcheggiare?”. Un ringraziamento a Maurizio per il suo apporto. Mi auguro che seguendo il suo esempio altri amici pendano parte attivamente, se non a questo, ai tanti altri argomenti presenti nel “Nuovo” Forum.
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Le immagini sono riservate ai soci in regola con il tesseramento per l'anno corrente. Accedi al tuo accountGens OrsinaPartecipantePartecipanteQuesto grazioso disco orario vintage mi riporta a un tormentone popolare in voga a metà degli anni Settanta relativo alla pubblicità della Johnson Wax Rally. La frase che nella foto 3 il primo signore rivolge all’altro, ti veniva immancabilmente rivolta da un amico o conoscente che incontravi dopo aver lavato la macchina: non sfuggivi! E a te non rimaneva che, sorridendo, replicare con lo slogan.
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Le immagini sono riservate ai soci in regola con il tesseramento per l'anno corrente. Accedi al tuo accountGens OrsinaPartecipantePartecipanteUn disco orario stampato a suo tempo a cura dell’Amministrazione Comunale della bellissima cittadina situata sulla Riviera dei Fiori. E poi, criticano i liguri perché parsimoniosi…
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Le immagini sono riservate ai soci in regola con il tesseramento per l'anno corrente. Accedi al tuo accountGens OrsinaPartecipantePartecipanteLa presenza femminile nel mondo dei motori arrivò ad interessare persino i dischi orari. Probabilmente questo oggetto ai suoi tempi sarà stato definito con il francesismo “osé”, termine che sostituiva “scandaloso” utilizzato fino agli anni Cinquanta. L’evoluzione dei costumi, passa anche attraverso il cambiamento linguistico.
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Le immagini sono riservate ai soci in regola con il tesseramento per l'anno corrente. Accedi al tuo accountAle74PcModeratoreGrazie Giovanni. Pezzi bellissimi 🙂
Gens OrsinaPartecipantePartecipanteGrazie Alessandro. apprezzo molto il tuo interessamento. Proseguo, postando questo disco orario che se non sbaglio risale agli anni Sessanta. Nel vederlo mi sono ricordato di un fatto che vi racconto brevemente. Nel cartoncino, ciò che colpisce di più sono i paesaggi a colori rappresentati puliti e incontaminati. Probabilmente Shell, voleva apparire come una multinazionale sensibile all’ecologia, pur essendo consapevole di mentire. Infatti all’inizio del nuovo secolo il movimento Earth First considerando la compagnia petrolifera la maggiore per emissioni globali manifestò seppure pacificamente. Alcuni attivisti si introdussero nel giardino dell’abitazione del CEO e appesero un cartello con scritto: “Assassino” facendo poi seguito con un sit-in. Mr. Mark Moody-Stuart, uscito tranquillamente di casa disse: “Perché non mi avete semplicemente domandato se fossi a casa?” – “Il problema non è lei, ma la Shell,” risposero gli attivisti ai quali il magnate replicò così: “Che cos’è la Shell se non un gruppo di individui come me?”. Dopo un po’ erano tutti attorno a un tavolo sul prato, a conversare e a bere un caffè.
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