Down the Road Wherever… “Lungo la strada, Ovunque”

Forum Community Le nostre 500 Down the Road Wherever… “Lungo la strada, Ovunque”

  • Questo topic ha 12 risposte, 7 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 11/10/202516:41 da
    Fufu.
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  • #570126 Quota
    Fufu
    Partecipante

      Ben ritrovati a tutti!

      Ho recuperato il titolo del vecchio topic dedicato a Stellina (la mia 500 F del 1968), in quanto credo rappresenti ancora bene l’idea del movimento e dell’avventura a bordo, perché no, proprio della Fiat 500!

      All’interno di queste pagine alternerò, come molti già sanno, foto di viaggi e di lavoretti migliorativi sul 5ino, cercando di raccontarvi anche le varie ricerche che svolgo e che trovano il loro compimento nel reperimento e restauro di materiale originale.

      Con l’intento di riassumere quanto fatto in questi mesi di assenza dal forum, ho pensato di suddividere gli aggiornamenti in tre o quattro post, in modo da mantenere il tutto il più ordinato possibile.

      Direi di cominciare con le prime due foto, che raccontano del viaggio in Molise fatto assieme a mio fratello verso la metà di agosto, sempre in compagnia di Stellina. Percorrere 430 km in due giorni a bordo di un’auto d’epoca è sì stancante, ma nulla di eccessivo rispetto alla media giornaliera di chilometri rispettata a Garlenda.

      Abbiamo seguito un itinerario ben preciso, le cui tappe principali sono state l’incantevole Parco archeologico di Altilia (un’area di epoca romana), la riserva naturale Guardiaregia-Campochiaro e le fresche cascate di Carpinone, ideali anche per un bagno rigenerante.

      Nel primo giorno di esplorazione del territorio ci siamo imbattuti nella Basilica dell’Addolorata, con una piacevole sorpresa: un raduno di Bianchine proprio in quell’area.

      Il ricordo dell’intero viaggio è felicissimo e perdura ancora: pensate che da lì a poco, grazie proprio alla foto di questo raduno, ho conosciuto una persona che ho poi ritrovato anche su questo nuovo forum: Lorenzo, alias Lollobernardoni!

      Dei ricambi che mi ha gentilmente proposto, e che ora fanno parte della dotazione di Stellina, parleremo in un prossimo topic!

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      #570136 Quota
      riccardo.rabassini@gmail.com
      Partecipante

        Le gite con il 5ino hanno sempre un sapore speciale, se poi fatte a bordo di una bella macchinina sempre più dotata di pezzi di primo impianto (che ho già avuto il modo di vedere), il gusto é doppio 😜. Grande Fufu, avanti così

        #570137 Quota
        Gens Orsina
        Partecipante

          Caro “bardascio”, come sempre un bel racconto, questa volta dedicato al Molise, una regione che ha un forte legame con l’Abruzzo; tanto è vero che fino al 1963 erano unite in una sola regione e non si esclude che in un futuro non lontano possano tornare ad esserlo.

          #570147 Quota
          Fabio7824
          Partecipante

            Ciao Fede complimenti bel giro a bordo del tuo cinquino

            #570149 Quota
            Fufu
            Partecipante
            Partecipante

              Buonasera ragazzi, grazie mille! Caro @Gens, il Molise, pur essendo a due passi da casa, è una regione che non avevo mai esplorato pienamente in autonomia; con questo viaggio ho compreso quanto sia bella e pura dal punto di vista morfologico. Chissà, magari un giorno torneranno gli “Abruzzi e Molise”.

               

              In quei giorni di agosto mi sono dedicato anche ad ulteriori miglioramenti del vano anteriore, per la serie “i restauri non finiscono mai” (P.S. o meglio: sono i proprietari che non vogliono che finiscano 😂).

              Grazie al prezioso aiuto di GioReni sono infatti riuscito a riaccoppiare il tubo dell’impianto lavavetri, Cavis, che avevo trovato tempo fa presso un autodemolitore: installata la coppia assieme al tappo Foredit a corredo della borsetta, fanno la loro bella figura e donano un’aspetto più rifinito al vano.

              Per continuare, poi, ho lucidato il relè frecce Sipea, in quanto sebbene ancora perfettamente funzionante, esternamente era rivestito da ossido e temevo che col tempo la situazione potesse peggiorare. Qualora ne aveste bisogno, potete farlo anche voi aiutandovi prima con un pò di scotch-brite e successivamente con della pasta abrasiva a grana media da passare con un tampone, meglio se attaccato ad un dremel. Con la lucidatura, fate attenzione a non far scaldare eccessivamente l’involucro del relè e coprite bene i contatti alla base di questo.

              Infine, ho ricostruito il cavo di massa del galleggiante, recuperando un filo doppio sempre dalla 500 che ho trovato presso il demolitore. La particolarità sta nel capicorda, quadrato, che oggi non è più facilmente reperibile; dunque, armato di santa pazienza, come potete vedere nel collage che segue, ho decrimpato l’anello e asportato il filo più corto, richiuso le lamelle e ripulito il tutto, grazie ad una spazzola metallica. La vite che ancora relè e cavo di massa alla carrozzeria è temporaneamente una a brugola; quella giusta verrà presto zincata.

               

              A questi lavoretti riguardanti la minuteria, seguirà la prossima volta qualcosa di decisamente più impegnativo e dal risultato emozionante!

               

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              #570455 Quota
              Truvlino
              Moderatore

                Ciao Federico…si sempre in attività  👏👏👏 ben fatto.

                #570494 Quota
                rag49
                Partecipante

                  Bravissimo Federico, bentornato in attività nel forum, seguirò con molto interesse il prosieguo di questo tuo bel topic.

                  #570570 Quota
                  Fufu
                  Partecipante
                  Partecipante

                    Grazie mille Truv e Rino! E’ sempre bello risentirvi, finalmente anche su questa nuova piattaforma. A presto con gli aggiornamenti!

                    :)

                    #570588 Quota
                    Ale74Pc
                    Moderatore

                      Ben trovata alla 500 di Federico.

                      Complimenti per la nuova presentazione e la non corta “passeggiata”, il miglior modo per debuttare sul nuovo forum.

                      Seguirò con attenzione ogni aggiornamento

                      #570836 Quota
                      Fufu
                      Partecipante
                      Partecipante

                        Buonasera a tutti! Grazie per il tuo costante supporto Ale, spero davvero che questi spaccati di vita da garage possano piacervi, raccontando qualcosa di nuovo, almeno su questa piattaforma! 😁

                        Proseguiamo con quello che è stato il lavoro più lungo di questa tranche, ovvero il restauro del telaio originale della capote destinata a Stellina!

                        A dir la verità, del pezzo originale mi è giunta solamente una foto scattata nel lontano 1968 dai precedenti proprietari: infatti, da quanto la 500 è con noi, ne ha sempre avuto uno riprodotto e, i più attenti, ricorderanno che un paio di anni fa lo feci riverniciare del colore esatto. Ahimè, mi sono visto costretto alla ricerca dell’originalità anche in questo caso in quanto la maggior parte dei telai nuovi risultano essere imbarcati e il danno maggiore, oltre quello relativo visivo e l’abrasione della vernice del tetto, è l’ingresso indesiderato di vento e pioggia dall’alto durante la marcia quotidiana.

                        A dimostrazione di ciò, vi rimando alla prima foto/collage che ho pubblicato, nella quale potrete notare come il componente riprodotto (in alto) e quello originale (in basso) poggino in maniera completamente differente sulla scocca.

                         

                        In tutto questo marasma di operazioni, devo ringraziare i miei due carissimi amici Dario (lampa) e Giò (GioReni), poiché senza di loro questo post non avrebbe avuto luogo: sono stati proprio loro due, rispettivamente, a procurarmi e restaurarmi per gran parte il telaio. C’è da dire che le condizioni, sebbene all’inizio sembrassero buone, in realtà si sono rivelate peggiori del previsto.

                         

                        Io e Giò ci siamo accordati per ottenere il risultato più duraturo possibile e, infatti, si è deciso di immergere la lamiera in una vasca di acido fosfatante, al fine di rimuovere ogni traccia di ossido dallo scatolato e dal doppio foglio di lamiera. Per questa operazione il merito va a lui, il quale ha calcolato con precisione i volumi di liquido da impiegare (previa sverniciatura meccanica mediante spazzola) per la riuscita del tentativo, e ripetuto il ciclo di immersione e conseguente rimozione dell’ossido uscente per ben tre volte. FOTO 2

                        A seguito del trattamento, la lamiera nuda ha rivelato i numerosi solchi che prima ospitavano la ruggine, pertanto si è resa necessaria una attenta livellatura per mezzo dello stucco metallico; prima di ciò, però, Giò ha applicato del fondo epossidico protettivo sul ferro. FOTO 3 e FOTO 4

                        La maestria con la quale è riuscito a ricostruire il bordino anteriore del telaio, allora quasi non più esistente, è solo uno dei tanti aspetti che può farvi comprendere come la passione e la dedizione impiegate da lui nei suoi lavori, siano le medesime che riserva per gli amici. Ancora una volta, la magia del forum e delle conoscenze nate da qui, si è rinnovata.

                        Successivamente, Giò ha dato un’ulteriore mano di fondo epossidico per uniformare la superficie. La palla è poi passata a me!

                         

                        Subito dopo Garlenda, ho proseguito il lavoro con la stuccatura degli ultimi solchi ancora evidenti sulla parte del telaio visibile da dentro l’abitacolo (FOTO 5), sverniciato una centina centrale originale recuperata dall’autodemolizione (FOTO 6) e coperto ancora una volta il ferro nudo con l’epossidico (FOTO 6): quest’ultima foto vi fa notare come abbia trattato con lo stesso prodotto anche la striscia di gommapiuma che la fiat incollava al di sotto della grande tasca anteriore del telaio, dato che oggi trovarne una originale ancora così buona è difficilissimo. (FOTO 7; la freccia azzurra indica la posizione esatta della gomma).

                         

                        Ritengo che la principale causa del ristagno dell’acqua e del conseguente arrugginimento della capote, fosse proprio questo pezzo. Per ovviare al problema, la incollerò con del mastice nero per guarnizioni, assicurandomi di sigillare per bene l’intero suo perimetro. Aggiungo tuttavia che la morbidezza e la sagomatura di tale spugna è necessaria per garantire la migliore adesione, col minimo scalino, della capote stessa al tetto del 5ino.

                        Nell’ultimo scatto (FOTO 8), il risultato a seguito della mia carteggiatura finale fatta a mano e sul quale il carrozziere ha applicato il grigio vela 684.

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                        #570842 Quota
                        Fufu
                        Partecipante
                        Partecipante

                          .

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                          #570846 Quota
                          Fufu
                          Partecipante
                          Partecipante

                            Ecco le ultime foto del pre-verniciatura! Mi spiace se la lettura può risultare un po’ stancante: ahimè, senza la possibilità di collegare direttamente le foto ai paragrafi, risulta inevitabilmente più difficoltosa.

                            A domani con le foto del risultato, intanto spero che questo aggiornamento sia stato di vostro gradimento!

                             

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                            #570869 Quota
                            Fufu
                            Partecipante
                            Partecipante

                              Buon inizio di fine settimana a tutti, ecco le foto conclusive del restauro! Notate nell’ultimo scatto come abbia cercato di preservare durante la carteggiatura del fondo le “impronte” originali lasciate dalla saldatrice a punti ai lati del telaio.

                              Voglio ringraziare ancora una volta Dario e Giò per avermi supportato in questa impresa: uno specialista del settore avrebbe impiegato poche ore per recuperare un pezzo così, noi ne abbiamo spese circa trenta; in questo caso, però, il tempo non è stato scandito da alcun orologio, se non quello della passione.  ;)

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