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- Questo topic ha 45 risposte, 10 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 20/07/202419:51 da Gens Orsina.
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7 Maggio 2023 alle 14:48 #538308drago500Partecipante
Sono proprio curioso di vedere da che tasca usciranno “gli aiuti” promessi per il cambio auto.
9 Maggio 2023 alle 2:05 #538388TruvlinoPartecipanteSeguo con interesse questa discussione perché penso (non ci spero) che queste limitazioni saranno sempre più diffuse in Italia, non si limiteranno solo a Roma. Io abito in provincia e posso ancora godere di una certa libertà di movimento e per me questo argomento risuona ancora lontano.
Certo è che il problema inquinamento è reale, non lo dico io ma illustri scienziati ed esperti del settore che si occupano quotidianamente del problema, per contro non trovo giusto discriminare così aspramente, direi quasi criminalizzare, un patrimonio culturale così importante per il nostro paese quale è l’automobilismo storico, dove la nostra amata 500 è la vettura più conosciuta e rappresentativa.
Non mi sento di dare soluzioni, al limite spunti di discussione. Trovo ci sia differenza tra una macchina vecchia che circola tutti i giorni, dove viene fatta una manutenzione appena sufficiente perché non rimanga a piedi e una vettura per la quale si impiegano risorse per mantenerla in piena efficienza e che testimonia un ben preciso periodo storico culturale e di costume. Se non ci fossero gli appassionati di auto storiche quei valori di sacrificio e determinazione di tutti quei personaggi conosciuti e meno conosciuti che hanno concorso a definire il successo dell’auto italiana nel mondo e più in generale hanno contribuito a creare quello che conosciamo come made in italy andrebbero perduti.
Credo che il legislatore debba tenere conto di questo e mi auguro possa trovare la quadra per salvare capre e cavoli.9 Maggio 2023 alle 2:42 #538389drago500PartecipanteOttime considerazioni, la paura di molti di noi è che Roma sia una sorta di “avanguardia” e che i provvedimenti della capitale vengano estesi a tante città.
Purtroppo il legislatore punta il dito verso una categoria “debole”, che non ha poteri forti o lobby di sostegno.
Inoltre molte persone si lasciano facilmente influenzare dai grandi proclami senza usare il cervello, spesso veniamo attaccati da giovani (successo a me in questi giorni) che ci definiscono “inquinatori” perchè circoliamo con vecchie auto, salvo poi prendere aerei a 29€ per andare a vedere l’incoronazione del Re a Londra.
9 Maggio 2023 alle 23:01 #538414Gens OrsinaPartecipante10 Maggio 2023 alle 22:02 #538441Gens OrsinaPartecipante[b]Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri: “Ecco come cambierà la ZTL”.
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Per chi non ha potuto seguire la trasmissione odierna di Omnibus andata in onda su LA7, posto il video.
Il Sindaco Gualtieri, intervistato da Alessandra Sardoni, parla con molta chiarezza della problematica legata alla nuova fascia verde e ai conseguenti divieti alla circolazione imposti che, a suo dire, sono in corso di modifica. Purtroppo, non accenna nulla in merito alle auto d’epoca che mi auguro vengano inserite nell’anticipata rivisitazione del provvedimento. Non ci resta che incrociare le dita e aspettare.
L’intervento inizia al minuto 3,45 e termina al minuto 9,20. Buona visione.31 Maggio 2023 alle 22:54 #539131Gens OrsinaPartecipanteIl nostro Presidente – Maurizio Giraldi, che saluto e ringrazio – mi ha appena trasmetto questo importantissimo comunicato diramato dall’ASI il cui contenuto farà certamente felici i molti romani possessori – come me (ma forse è meglio dire come noi!) – di Auto Storica. Le prospettive sono più che ottime; non ci resta che attendere qualche giorno per conoscere la sentenza definitiva del TAR del Lazio, che auspico positiva. Incrociamo le dita.
FASCIA VERDE ROMA CAPITALE: DAL CONSIGLIO DI STATO NUOVO VIA LIBERA AI VEICOLI STORICI
PARERE FAVOREVOLE E RICHIESTA DI RAPIDA DEFINIZIONE DI GIUDIZIO AL TAR DEL LAZIO PER LA CIRCOLAZIONE NELLA FASCIA VERDE DELLA CAPITALE
Il Consiglio di Stato si è espresso in modo nuovamente favorevole nei confronti delle argomentazioni di ASI in tema di circolazione dei veicoli storici. Con l’ordinanza 2171 del 29 maggio, ha infatti sollecitato una rapida definizione del giudizio da parte del TAR del Lazio sulla base di quanto lo stesso Consiglio di Stato aveva statuito nel precedente parere 799/2021 riferito al ricorso straordinario presentato da ASI per analoghe problematiche emerse in Piemonte.
Le restrizioni alla circolazione dei veicoli storici, ha ribadito il Consiglio di Stato in questa nuova ordinanza, rappresentano provvedimenti non proporzionati rispetto all’obiettivo di contenere e ridurre sul territorio le componenti inquinanti. Posizione, questa, fondata su analisi e argomentazioni esposte dall’Automotoclub Storico Italiano, a partire dall’esiguo numero di veicoli storici certificati circolanti e dal loro limitato utilizzo, fino ad arrivare all’esigenza di tutelare il loro valore storico-culturale.
Agli appassionati romani non resta quindi che attendere la data della prossima udienza presso il TAR del Lazio, il cui esito è auspicabile attendersi sancirà, come già accaduto in altre regioni e grandi città italiane, un nuovo importante passo avanti nella direzione volta a tutelare il motorismo storico e a mantenere viva questa enorme risorsa culturale ed economica del Paese.
“Oltre al dialogo con l’amministrazione di Roma Capitale – commenta Alberto Scuro, Presidente ASI – l’Automotoclub Storico Italiano aveva presentato un Ricorso Straordinario al Presidente della Repubblica seguendo la stessa linea adottata in Piemonte nel 2020. Tale Ricorso è stato trasposto al TAR e con l’ordinanza del Consiglio di Stato è arrivata la chiara indicazione di adottare sollecitamente una decisione nel merito, considerando il parere già esposto dallo stesso Consiglio di Stato per risolvere l’identica situazione vissuta in Piemonte. Proseguiamo con serietà nel nostro percorso di definizione e selezione di quelli che sono i veri veicoli storici da tutelare, con la soddisfazione di raccogliere, come in questo caso, la fondamentale approvazione delle istituzioni.”
18 Settembre 2023 alle 19:23 #543110Gens OrsinaPartecipanteRiporto quanto il Dr. Alberto Scuro – Presidente dell’ASI – scrive sul numero di settembre 2023 de “La Manovella” in merito al problema del blocco delle auto storiche a Roma.
Sono in contatto con il Dott. Giovanni Zannola, Presidente della Commissione mobilità dell’Assemblea Capitolina. Il presidente mi ha aggiornato sul fatto che è in corso un dialogo con la Regione Lazio per valutare la possibilità di ridiscutere i contenuti del piano regionale da cui hanno preso origine le prime limitazioni e che in settembre spera di poter organizzare una nuova riunione del tavolo di lavoro a cui era stata dato il via grazie alla richiesta di ASI e degli altri enti certificatori. Resta il fatto che la Regione Lazio nell’ottobre del 2022 ha deliberato l’ “Aggiornamento del Piano di Risanamento della Qualità dell’Aria” che ha limitato la circolazione di molti veicoli; in assenza di valutazioni e deroghe specifiche, queste limitazioni hanno coinvolto anche tutti i veicoli di interesse storico e collezionistico, precludendone in buona sostanza la circolazione per ben cinque mesi all’anno (dal 1° novembre al 31 marzo), per cinque giorni consecutivi (dal lunedì al venerdì). Nell’ambito di tale provvedimento regionale si sono poi preoccupantemente inserite diverse deliberazioni della Giunta Capitolina (da ultimo l’ordinanza del Sindaco di Roma Capitale n. 76 del 30 giugno 2023) volte a restringere ancor di più la portata delle previsioni regionali, estendendo i divieti e le limitazioni alla circolazione a sei giorni su sette, ed a tutti i mesi dell’anno, sempre senza alcuna deroga per i veicoli storici. Durante le prime riunioni del tavolo di lavoro abbiamo già fatto presente che rispetto al parco veicolare circolante a Roma il numero di veicoli storici certificati e registrati alla motorizzazione, quelli per cui chiediamo deroghe è risibile (lo 0,25% del parco circolante). Non solo: abbiamo inoltre specificato che le deroghe che noi chiediamo non permettono a tali pochi veicoli di essere usati come veicoli d’uso quotidiano in orario d’ufficio. Potranno essere utilizzati solo per la manutenzione e negli orari e giorni adeguati per promuovere quel turismo lento che è una grande ricchezza per il Paese e per sostenere l’attività della filiera di artigiani che opera in questo importantissimo settore. Quali sarebbero gli effetti collaterali negativi di richieste così sensate? Il contributo all’inquinamento con tali presupposti è già stato dimostrato essere risibile. Questi sono dati veri e le richieste da noi avanzate sono ponderate e dimostrano l’equilibrio e la serietà dei collezionisti. Stiamo inutilmente mettendo in ginocchio un settore importantissimo. Un mondo che fa parte delle nostre radici ed è una grande risorsa anche per il futuro del paese. Aspettiamo risposte.
[i]Alberto Scuro
Presidente Automotoclub Storico Italiano[/i]19 Ottobre 2023 alle 19:05 #544161Gens OrsinaPartecipante[b]EUREKA!!!!! (Ora possiamo togliere i punti interrogativi, perché Roma è Caput Mundi)
CIRCOLAZIONE A ROMA: IL TAR APRE AI VEICOLI STORICI, ANNULLATI TUTTI GLI ATTI DELLA REGIONE E DELLA GIUNTA CAPITOLINA PER LE LIMITAZIONI ALLA CIRCOLAZIONE[/b]
Il ricorso promosso dall’Automotoclub Storico Italiano, unitamente ai Registri Storici Alfa Romeo, Fiat, Lancia e supportato dalla Federazione Motociclista Italiana e dal Club romano “La Tartaruga”, ha trovato pieno accoglimento da parte del TAR del Lazio con la sentenza n. 15408/2023 del 18 ottobre. Questa sentenza, immediatamente esecutiva, annulla tutti gli atti della Regione Lazio e della Giunta capitolina che limitavano la circolazione dei veicoli storici.
Nella pronuncia del TAR del Lazio, che offre risposta anche agli altri ricorsi presentati avverso gli stessi provvedimenti, viene stabilita la necessità – già rilevata dal Consiglio di Stato sin dal parere n. 799/2021, reso all’esito di un precedente ricorso straordinario promosso da ASI – di bilanciare la tutela dell’ambiente con la tutela, di pari dignità costituzionale, del patrimonio storico e culturale in cui il motorismo storico a pieno titolo si iscrive. Inoltre, il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio ribadisce l’indubbia specificità che già la legge riconosce ai veicoli storici all’interno della più ampia categoria degli autoveicoli, unitamente alla natura e al ruolo insostituibile degli Enti certificatori e alla esclusività del Certificato di Rilevanza Storica da essi in questa veste rilasciato quale unico meccanismo ammesso dall’ordinamento nazionale per l’accertamento della storicità dei veicoli.
Quest’ultima sentenza del TAR del Lazio sancisce, come già accaduto in altre regioni e grandi città italiane, un nuovo importante passo avanti nella direzione volta a tutelare il motorismo storico e a mantenere viva questa enorme risorsa culturale ed economica del Paese. Non vi è evidenza, aveva ribadito il Consiglio di Stato, che le restrizioni alla circolazione dei veicoli storici impattino concretamente sull’obiettivo della riduzione delle componenti inquinanti, sicché le stesse non possono essere equiparate alle misure limitative della circolazione degli altri veicoli. Posizione, questa, fondata su ampie e puntuali analisi e argomentazioni esposte dall’Automotoclub Storico Italiano, a partire dall’esiguo numero di veicoli storici certificati circolanti e dal loro limitato utilizzo, fino ad arrivare all’esigenza di tutelare il loro valore storico-culturale.
“Sono state accolte nel merito le tesi del ricorso con riguardo a tutti i provvedimenti limitativi della circolazione dei veicoli storici”, commenta Alberto Scuro, Presidente ASI. “Nella parte di diritto – aggiunge Scuro – è stata data ampia rilevanza alle nostre riflessioni in tema di bilanciamento e specificità del ruolo dei veicoli storici. Sono molto contento di questa sentenza, in quanto rappresenta un ulteriore passo avanti verso la diffusa consapevolezza che il motorismo storico è un’eccellenza italiana che abbiamo il dovere di continuare a tutelare e promuovere per il bene del Sistema Paese”.
19 Ottobre 2023 alle 21:17 #544168Gian56PartecipanteUna bellissima notizia Giovanni. Speriamo che questa “apertura” venga applicata su tutto il territorio nazionale.
🙂 :like21 Ottobre 2023 alle 13:07 #544243Gens OrsinaPartecipanteSupplemento rivolto a chi è interessato all’argomento. Per quanto ovvio, non riguarda i possessori di [b]auto classificate ufficialmente di interesse storico e collezionistico che potranno circolare sempre.
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[i]Tutto come ormai era facile prevedere. I veicoli diesel euro 4 e benzina euro 3 potranno circolare per un altro anno nella nuova Ztl fascia verde. Era divenuto ormai il segreto di Pulcinella ma mancava ancora l’ufficialità. A darla è stato lo stesso sindaco di Roma Roberto Gualtieri, a margine di un incontro presso i cantieri della stazione di piazza Venezia della linea C. È stata quindi finalizzata l’intesa con la Regione Lazio che ha accettato le modifiche alla delibera sulla nuova Ztl e che erano state spedite ufficialmente alla Pisana solo martedì sera. Niente divieti a partire dal 1° novembre, con i varchi che verranno accessi, presumibilmente, solo nel 2024.[/i]
15 Gennaio 2024 alle 21:12 #546879Gens OrsinaPartecipanteTre mesi fa avevo scritto: “EUREKA!!!!! (Ora possiamo togliere i punti interrogativi, perché Roma è Caput Mundi) Circolazione a Roma: il TAR apre ai veicoli storici, annullati tutti gli atti della Regione e della Giunta capitolina per le limitazioni alla circolazione. E invece, il punto interrogativo va messo nuovamente e l’argomento torna d’attualità in quanto il Comune di Roma ha emanato una nuova ordinanza restrittiva. Questo il testo diramato da ASI:
“ASI e i registri storici Alfa Romeo, Fiat e Lancia chiedono l’annullamento dell’ultima ordinanza capitolina che disattende le recenti sentenze del consiglio di stato e del tribunale amministrativo regionale del Lazio.
L’ultima ordinanza della Giunta Capitolina volta a limitare la circolazione dei veicoli più inquinanti nella ZTL Fascia Verde (n. 115 del 31 ottobre 2023) continua a svilire i veicoli di interesse storico e collezionistico. Di fatto penalizza quella che è una eccellenza per la quale l’Italia è conosciuta in tutto il mondo. Omette di considerare le più recenti pronunce del TAR del Lazio che, accogliendo il ricorso avverso le precedenti ordinanze, ha stabilito la necessità di bilanciare la tutela dell’ambiente con la tutela, di pari dignità costituzionale, del patrimonio storico e culturale in cui il motorismo storico a pieno titolo si iscrive.
L’Ordinanza in vigore dal 1° novembre 2023 al 31 marzo 2024 vieta l’accesso e la circolazione dei veicoli certificati di interesse storico e collezionistico dal lunedì al sabato (esclusi festivi) nell’area del territorio di Roma Capitale delimitata dal perimetro della ZTL Fascia Verde. Prevista un’unica deroga molto limitata che permette il loro utilizzo dalle ore 20.00 del venerdì alle ore 24.00 del sabato che, per giunta, è circoscritta ai soli veicoli di interesse storico già muniti di Certificato di Rilevanza Storica alla data di entrata in vigore del provvedimento. Nessuna deroga per la partecipazione ad eventi e nessuna deroga per eseguire la loro manutenzione. Come si fa quindi a conservarli, usarli in sicurezza e a fruirne per il turismo lento a cui sono dedicati?
“Il settore a Roma è in crisi”, questo l’allarme lanciato dal Presidente ASI Alberto Scuro. “I veicoli storici non vengono più acquistati da chi abita a Roma ma solo ceduti a chi abita in territori dove il loro utilizzo è normato diversamente, in Italia e all’estero. Un impoverimento non sensato. In questo stato di incertezza la filiera delle attività ad essi collegate è in ginocchio. Si tratta di una misura che non supera nessuno dei motivi di censura promossi nei confronti dei precedenti provvedimenti e che non rispetta la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, nella quale viene ribadita l’indubbia specificità che già la legge riconosce ai veicoli di interesse storico e collezionistico. Non vi è evidenza, inoltre, che le restrizioni alla circolazione dei veicoli storici impattino concretamente sull’obiettivo della riduzione delle componenti inquinanti: le evidenze vanno semmai in direzione contraria e le misure limitative della circolazione emanate non possono essere certo considerate proporzionali alla realtà. Confidavamo che l’ultimo provvedimento tenesse conto delle inequivocabili statuizioni del TAR ma non è andata così. Dispiace – conclude il Presidente Scuro – che non si riesca a far comprendere al Sindaco e ai Componenti dell’Assemblea Capitolina che le nostre proposte sono equilibrate e frutto del buon senso. Siamo quindi stati costretti, nostro malgrado, a presentare un nuovo ricorso insieme ai Registri Storici Alfa Romeo, Fiat e Lancia.”
In tutte le proposte di deroga avanzate da ASI di concerto con gli altri Enti Certificatori non è mai stato chiesto che i veicoli di interesse storico e collezionistico potessero circolare liberamente. È sempre e solo stato chiesto che tali veicoli, se in possesso di una certificazione riportata sul libretto di circolazione (e quindi tracciabili con esattezza dal Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture), potessero circolare con normative dedicate. Tali proposte non li renderebbero comunque fruibili come veicoli d’uso quotidiano. Nessuna possibilità, quindi, di vedere veicoli storici che intasano il traffico di Roma Capitale e bypassano le regole antinquinamento.
Le normative generali inerenti circolazione e tutela ambientale tengono presente che il parco veicolare circolante italiano è molto datato. Questo è un problema reale che tutti vorremmo risolvere ma che nulla ha a che fare con i veicoli di interesse storico e collezionistico, che sono pochi sia in senso generale, sia se rapportati ai veicoli più anziani. Indurre sospetti infondati nell’opinione pubblica e nel legislatore rischia di penalizzare l’intero comparto dei veicoli storici che per il Paese rappresentano una ricchezza e non certo un problema”.
2 Aprile 2024 alle 23:09 #549050cinquino83Partecipante
AUTO STORICHE A ROMA, CIRCOLAZIONE NELLA FASCIA VERDE
La Regione Lazio vuole stabilire un’esenzione completa per i veicoli dotati di CRS, in revisione dell’attuale delibera che vieta la circolazione ai veicoli storici, nonostante le recenti sentenze del Consiglio di Stato e del TAR del Lazio.3 Aprile 2024 alle 2:11 #549056Gens OrsinaPartecipanteRiassumo: Situazione al 2 aprile 2024
MOZIONE DELLA REGIONE LAZIO
Le auto d’epoca potranno tornare a circolare senza limiti sulle strade di Roma. La Giunta regionale del Lazio ha approvato nei giorni scorsi una mozione che consente agli autoveicoli e ai ciclomotori di interesse storico e collezionistico, dotati del certificato di rilevanza storica, di continuare a circolare in deroga allo stop imposti dal Comune di Roma. [b]Ora la delibera proposta dall’assessore all’Ambiente Elena Palazzo dovrà ricevere il parere favorevole del Consiglio prima di entrare in vigore.
[/b]
ORDINANZA DEL COMUNE DI ROMA
Sono stati prorogati a Roma i divieti di circolazione per i veicoli più inquinanti nell’area della ZTL Fascia verde dal 1° aprile al 31 ottobre 2024. La proroga è prevista dall’Ordinanza sindacale del 27 marzo scorso. Sono previste deroghe al divieto per le seguenti categorie:
omissis
dalle ore 20 del venerdì e per tutta la giornata del sabato, autoveicoli e motoveicoli di interesse storico e collezionistico di cui all’art. 60 del D.lgs. n. 285/1992 e s.m.i. e per i ciclomotori ultratrentennali dotati di certificato di rilevanza storica. Questa deroga è applicata solo ai veicoli che risultino iscritti negli appositi registri alla data del primo novembre 2023.6 Luglio 2024 alle 20:04 #550973Gens OrsinaPartecipanteSituazione al 6 luglio 2024
Contrordie: Il TAR ha accolto il ricorso proposto da associazioni e privati cittadini ed ha annullato le ordinanze di Roma e Lazio riguardanti la limitazione alla circolazione dei veicoli di interesse storico.
Maggiori e dettagliati chiarimenti in Internet. Attendiamo ora comunicato ASI.
20 Luglio 2024 alle 19:51 #551199Gens OrsinaPartecipante…ed ecco il comunicato dell’ASI
I veicoli di interesse storico e collezionistico possono tornare a circolare nella Capitale. Lo ha deciso il TAR del Lazio con la sentenza n. 14699/24 del 18 luglio 2024, accogliendo il ricorso presentato da ASI avverso le ordinanze sindacali di Roma Capitale, che di fatto reiteravano (sia pur con minime deroghe) le limitazioni alla circolazione dei veicoli certificati di interesse storico e collezionistico, sebbene precedenti provvedimenti di analogo tenore fossero già stati annullati dallo stesso Tribunale Amministrativo sempre su ricorso di ASI.
Quest’ultima sentenza dispone l’annullamento dell’ordinanza sindacale di Roma Capitale n. 38 del 27 marzo 2024 (in riferimento ai soli veicoli di interesse storico e collezionistico di cui all’art. 60 del Codice della Strada) riconoscendo come illegittime anche le minime deroghe a tali divieti.
La sentenza del TAR ritiene fondate tutte le argomentazioni prospettate da ASI nei motivi di ricorso in ordine al difetto di istruttoria, al deficit motivazionale e, più in generale, alla violazione del principio di proporzionalità. I veicoli storici, anche a Roma, possono ora circolare senza impedimenti e la loro specifica tutela non è negoziabile, proprio come ASI sostiene in ogni sede.
“Un nuovo, significativo risultato ottenuto per la tutela dei veicoli storici – afferma il Presidente ASI Alberto Scuro – che risponde alla necessità di poterli utilizzare in modo da garantirne la corretta conservazione e fruirne in modo adeguato. Il TAR del Lazio ha nuovamente sostenuto le nostre argomentazioni, già evidenziate in passato alla Giunta Capitolina in riferimento ai veicoli dotati di Certificato di Rilevanza Storica. Dobbiamo poterli utilizzare tutelando tale patrimonio, consapevolmente, con scopi culturale e ludico-ricreativo, per dar vita a quel turismo lento così importante per promuovere i nostri territori. Senza dimenticare il comparto produttivo che vive di questo settore, riconosciuto anche a livello internazionale come eccellenza italiana”.
Il Tribunale Amministrativo ha rimarcato la necessità di accordare ai veicoli di interesse storico e collezionistico una tutela particolare rispetto al restante parco circolante, senza imporre un sacrificio immotivato, pena l’emersione di un diritto “tiranno”. Il giudice amministrativo ha riconosciuto che la previsione di deroghe ai divieti di circolazione non è idonea a tutelare il motorismo storico in assenza di un accurato impianto motivazionale che comprovi l’effettivo impatto dei veicoli storici sull’inquinamento: dalle stime prodotte – e riprese in sentenza – inequivocabilmente si desume il numero esiguo di tale categoria di veicoli rispetto all’intero parco circolante (lo 0,29% del totale dei mezzi circolanti su Roma).
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