Tutte (o quasi) le derivate della 500

Forum Piazza pubblica Tutte (o quasi) le derivate della 500

  • Questo topic ha 81 risposte, 3 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 08/11/202511:19 da
    drago500.
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  • #569411 Quota
    drago500
    Partecipante

      Carrozzeria Viotti

       

      Nel 1921 a Torino, Vittorio Viotti insieme ad un altro socio fondò la Carrozzeria Viotti, una piccola officina con sede in Via Ilarione Petiti 9 in cui iniziò a lavorare sui telai Fiat e Lancia.

      Con i profitti ottenuti nel 1931 l’attività in espansione assunse il nome e la ragione sociale di Carrozzeria Viotti S.A. e si trasferì in un capannone più ampio in Corso Stupinigi.

      A metà degli anni Trenta Viotti realizzò diverse carrozzerie speciali su telai sportivi disegnati da Mario Ravelli di Beaumont.

      Nel 1956, con la morte del fondatore, la carrozzeria che nel frattempo aveva trasferito la sede nel nuovo stabilimento di Corso Bramante entrò in crisi, resse ancora per quasi un decennio, ma nel 1964 chiuse i battenti.

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      #569482 Quota
      Gens Orsina
      Partecipante
      Partecipante

        Fiat 500 Monterosa Cabriolet

         

        Presentata al Salone di Torino nell’autunno del 1957, questa derivata dai fari anteriori sporgenti non ebbe seguito a causa del prezzo piuttosto alto e per il suo notevole peso che penalizzava le prestazioni di un motore di appena 13 CV. Tutto ciò causò la produzione di un solo esemplare, le cui rare foto esistenti non ne mostrano mai la parte posteriore.

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        #569487 Quota
        Gens Orsina
        Partecipante
        Partecipante

          Carrozzeria Monterosa S.r.l.

           

          Costituita nel gennaio del 1946 da Tommaso e Giorgio Sargiotto e amministrata da Edgardo Barbero, la Carrozzeria Monterosa S.r.l. ha operato fino al 1950 a Torino in Via Sant’Agostino 12 per poi spostarsi a Moncalieri in Via Cesare Battisti 3. Attiva fino al 1961 era specializzata principalmente in giardinette con fiancate metalliche anziché in legno e ha realizzato derivazioni e personalizzazioni con marchi Lancia e Fiat avvalendosi spesso della collaborazione di Mario Revelli di Beaumont

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          #569502 Quota
          drago500
          Partecipante

            Fiat 500 Jolly Ghia

             

            Disegnata dallo stilista Sergio Sartorelli questa particolare vettura venne costruita nel 1957 dalla Carrozzeria Ghia e presentata come prototipo nello stesso anno.

            Il modello esposto era un pezzo unico, dotato di una elaborata calandra con paraurti tubolari cromati, parabrezza removibile che consentiva di abbassare l’altezza della vettura in modo da poter essere stivata all’interno di uno yacht, di interni composti da sedili rivestiti in vimini, tappeti in juta e volante e strumentazione in tinta carrozzeria.

            La meccanica rimase quella del modello di base.

            Senza porte e montanti l’unica protezione dal sole o dalla pioggia, l’unica protezione era data da un tendalino bicolore sorretto da una struttura realizzata con un traliccio di tubi.

            Per tutte queste particolarità le venne affidato il nome di “Spiaggina”.

             

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            #569505 Quota
            drago500
            Partecipante

              Visto l’iniziale entusiasmo da parte della potenziale clientela venne messa in produzione mantenendo molte delle caratteristiche viste sul prototipo e seguendo nel corso del tempo gli aggiornamenti meccanici e tecnici dei vari modelli della berlina Fiat.

              Per i modelli di produzione venne eliminata l’originale calandra del prototipo in favore di quelle del modello di serie, comprese le versioni destinate al mercato americano, il parabrezza da removibile diventò fisso, sostenuto dai montanti della scocca di origine, mentre l’allestimento si arricchì di esclusive coppe cromate, varie possibilità cromatiche per il tendalino, una serratura con chiave Suboga venne installata sul cofano anteriore.

              Piccola ed esclusiva diventò presto ambita da attori, nobili, personalità politiche, quelli che oggi verrebbero annoverati nella categoria VIP.

              E’ il caso della famiglia dei Principi Grimaldi di Monaco, che nell’autunno del 1959, in occasione di una visita ufficiale nel nostro Paese, si fece immortalare a bordo di questa vettura.

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              #569509 Quota
              drago500
              Partecipante

                Carrozzeria Ghia

                 

                Già pilota collaudatore della Diatto, Giacinto Ghia a causa di un incidente dovette abbandonare questa attività e con l’aiuto della famiglia e di un socio sostenitore, nel 1916 fondò la Carrozzeria Ghia & Gariglio con sede a Torino al numero 4 dell’allora Corso del Valentino, oggi Corso San Maurizio. Fino all’inizio della guerra lavorò su diversi telai ma senza particolari successi.

                Nel 1944 purtroppo morì a causa di un infarto e la dittà passò al cognato Giorgio Alberti e all’amico fraterno Felice Mario Boano, che si dovettero subito rimboccare le maniche per costruire un nuovo stabilimento, poichè quello storico era stato pesantemente danneggiato a causa dei bombardamenti del 1943, la sede scelta fu quella di Via Tommaso Grossi. I nuovi proprietari lanciarono la società in campo internazionale, stringendo accordi di collaborazione con importanti case automobilistiche quali Ford e Chrysler. Il sodalizio tra i due terminò nel 1953 con l’uscita di Boano, anno in cui questi venne assunto in Fiat.
                La conseguenza portò a passare la mano a Luigi Segre che ne divenne presidente, trasferendo la sede al numero sette di Via Agostino da Montefeltro.
                L’ex valoroso combattente e già pilota diede la svolta all’attività assorbendo la Carrozzeria Monviso, ma soprattutto avviando la produzione di propri
                modelli in piccola serie su autotelai Fiat e Alfa Romeo; è sua la geniale idea di produrre la Jolly, più nota come Spiaggina.
                A seguito di un banale intervento chirurgico non riuscito, Segre nel 1963 morì e la società ebbe diversi passaggi di proprietà finché non venne rilevata da Alejandro De Tommaso.
                A causa di difficoltà economiche, nel 1973 fu ceduta alla Ford che utilizzò il marchio per le versioni più lussuose dei propri modelli. Oggi il nome Ghia esiste ancora ma la carrozzeria è stata chiusa.
                Di Sergio Sartorelli, possiamo dire che fu un Ingegnere che collaborò con varie case automobilistiche; in particolare con Fiat per la quale, fra l’altro, realizzò la Ritmo e nel 1972 la 126. Per l’Alfa Romeo nel 1966 progettò la Scarabeo.

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                #569650 Quota
                Gens Orsina
                Partecipante
                Partecipante

                  Fiat Nuova 500 Spider Ghia-Aigle

                   

                  Progettata dal celebre designer automobilistico Pietro Frua, fu presentata al Salone di Torino nel 1957 ed è considerata una vera rarità, essendone stati realizzati pochissimi esemplari (alcune fonti la citano come pezzo unico). Costruita da Carrosserie Ghia SA, Aigle (da non confondere con la più celebre Carrozzeria Ghia di Torino) nel suo stabilimento svizzero, era una decapottabile a due posti con scocca in alluminio, parabrezza reclinabile, cruscotto e pannelli delle portiere rifiniti in legno, sedili in pelle, autoradio e infine motore potenziato che le consentiva di raggiungere i 130 Km/h. Una Derivata che vanta in ogni caso un primato: è la prima su scocca 500 ad essere stata costruita all’estero.

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                  #569652 Quota
                  Gens Orsina
                  Partecipante
                  Partecipante

                    Carrosserie Ghia SA, Aigle

                     

                    La Carrosserie Ghia SA, Aigle (più nota come Ghia-Aigle) nacque nel 1948 ad Aigle (Svizzera) ed era riconducibile a Pierre Poul Filippi, un imprenditore di Rivoli che in qualità di concessionario della Ghia di Torino, chiese alla società italiana all’epoca a mani di Felice Mario Boano e Giorgio Alberti, di poter utilizzare questo nome, nonostante le due aziende non fossero affatto collegate tra loro. Verso la fine del 1954 e l’inizio del 1955 l’attività fu spostata a Lugano per ritornare poi ad Aigle nell’aprile del 1958. Nel tempo, i progettisti furono perlopiù quelli della Ghia italiana, tra questi lo stesso Felice Mario Boano, Giovanni Michelotti e fino al 1957, Pietro Frua che realizzò per l’appunto la Spider 500 della quale stiamo parlando. Nel 1960 l’azienda elvetica iniziò a occuparsi solamente di piccole ristrutturazioni di automobili e cessò l’attività nel 1988.

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                    #569656 Quota
                    drago500
                    Partecipante

                      Abarth Fiat 500 GT Zagato

                       

                      Sull’onda del successo ottenuto dalla 750 Zagato Coupé, la Abarth Fiat 500 GT Coupé Zagato venne prodotta nel 1957 e presentata al Salone dell’ Auto di Torino dello stesso anno.
                      Prodotta in un numero esiguo di esemplari, sembrerebbe otto in tre anni di produzione, venne proposta come piccola coupé sportiva. Infatti il piccolo motore bicilindrico da 479 cc. venne elaborato dai tecnici delle officine Abarth, e dai 13 CV iniziali si riuscì ad ottenere una potenza di 23 CV, consentendo alla vettura di raggiungere la velocità di oltre 132 km/h, anche grazie ad un peso complessivo di soli 450 chilogrammi.
                      Utilizzata anche in pista da piloti quali Ovidio Capelli, Armando Giuberti e Luigi Argenti si caratterizzava per la sua linea filante, le maniglie sottili e a filo con la carrozzeria e gli interni con i particolari sedili anatomici Zagato, che furono adoperati successivamente anche per altre vetture prodotte da questa prestigiosa Carrozzeria.

                      Un dettaglio curioso è dato dagli indicatori di posizione anteriori, che sono gli stessi del modello berlina con la classica forma a goccia, posizionati inizialmente all’interno delle carenature trasparenti di protezione dei fanali, poi spostate e messe orizzontalmente sotto gli stessi.
                      Elegante nella versione con coppe cromate e pneumatici con fascia bianca, sportiva con i cerchi Fergat ventilati in acciaio.

                       

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                      #569661 Quota
                      drago500
                      Partecipante

                        Ho scritto precedentemente dell’ utilizzo sportivo di alcune di queste auto, dall’archivio del Forum ho estratto un vecchio post di antera, grande esperto del mondo Abarth, che racconta la storia di Ovidio Capelli e della sua vettura:

                        Ovidio Capelli divenne Campione Italiano nel 1958, quando ordinò l’auto alla Zagato data la sua corporatura chiese di ridurre ulteriormente il peso della piccola vettura, promettendo 10.000 lire in più per ogni Kg risparmiato.
                        Zagato allestì questo esemplare con un lunotto in materiale plastico diviso in tre sezioni invece che in vetro , adottò il solo pulsante per aprire le porte in luogo delle maniglie a bacchetta e lavorò sulle finizioni interne.
                        Qualche tempo dopo la vettura venne venduta da Capelli, arrivò a Napoli partecipando a qualche gara, poi ritornò a Milano e finì alluvionata in un garage dove venne ritrovata da un perito, che la acquistò semplicemente perchè era strana anzi quando la portò dal suo carrozziere gli disse “va bene facciamola rossa…tanto è una 500” fin quando per puro caso partecipò ad un raduno dove un appassionato gli spiegò che macchina era quella che stava guidando.
                        Dopo qualche anno venne ceduta ad un grosso collezionista emiliano che la restaurò a regola d’arte riportandola agli antichi splendori.
                        In tempi recenti però è stata ancora una volta venduta ed oggi fa parte di una grossa collezione di auto italiane.

                         

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                        #569664 Quota
                        drago500
                        Partecipante

                          Abarth

                           

                          Di Carlo Abarth sappiamo già tutto o quasi. Possiamo aggiungere che era nato a Vienna da genitori austriaci ma i nonni paterni erano di Merano. La sua formazione motoristica iniziò all’età di 16 anni quando andò a lavorare in una fabbrica dove si costruivano telai di motociclette. La passione lo portò nel 1929 a diventare un pilota motociclistico riportando fin da subito notevoli successi e ciò fino al 1930, quando ebbe un serio incidente che gli causò una menomazione permanente al ginocchio. Proseguì tuttavia questa attività, cimentandosi con i sidecar fino al 1939 quando smise definitivamente a causa di un secondo grave incidente. Nel secondo dopoguerra si trasferì a Merano ed ottenne la cittadinanza italiana. Quindi iniziò a lavorare per la Cisitalia quale responsabile del reparto corse denominato: “Scuderia Carlo Dusio”. Nel 1949 a causa di una grave crisi finanziaria, Cisitalia chiese ed ottenne l’amministrazione controllata. Fu questa l’occasione per Carlo Abarth di rilevare insieme al pilota Guido Scagliarini, detta scuderia e fondare a Bologna, il 30 marzo 1949, la Abarth & C. S.r.l con un capitale di 998 mila lire di cui il 90% detenuto da quest’ultima famiglia. La sede sociale era nella città felsinea, in Via Don Minzoni, quella operativa in Torino. Come stemma venne scelto lo scorpione, segno zodiacale di entrambi. L’azienda avviò inizialmente la produzione di collettori e marmitte di scarico ma la svolta avvenne nel 1955, con l’elaborazione di una Fiat 600 dalla quale ricavò una piccola sportiva: la 750 GT. Da qui l’ascesa fino a divenire il numero uno in questo campo. È morto a Vienna nel 1979.

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                          #569666 Quota
                          drago500
                          Partecipante

                            Carrozzeria Zagato

                             

                            Circa Elio Zagato possiamo accennare che entrò nell’azienda paterna di design e nel 1968 ne divenne direttore. Nel novero dei principali car designer a livello mondiale, Zagato si cimentò anche come pilota. Corse e vinse alcune gare automobilistiche e fu uno dei fondatori della Scuderia Sant’Ambroeus di Milano. Dopo la sua morte, avvenuta nel 2009, l’azienda familiare è passata al figlio Andrea che la dirige assieme alla moglie.

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                            #569929 Quota
                            Gens Orsina
                            Partecipante
                            Partecipante

                              Fiat 500 Spider Savio

                               

                              Al Salone dell’Automobile di Torino del 1957 venne presentata una piccola roadster spider due posti senza vetri laterali, molto elegante, che nelle forme richiamava la Costa Azzurra di Francis Lombardi di cui abbiamo già parlato, entrambe disegnate da Mario Ravelli di Beaumont. Il telaio lo fornì Fiat con l’intento di attrarre l’attenzione e l’interesse sulla Nuova 500, pure esposta quell’anno al Salone nelle due versioni “Economica” e “Normale”. Quattroruote nell’occasione di lei scrisse: “Richiama nel complesso la linea della Renault Florida”. Purtroppo questo gioiellino è rimasto un pezzo unico.

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                              #569931 Quota
                              Gens Orsina
                              Partecipante
                              Partecipante

                                Carrozzeria Savio

                                 

                                La Carrozzeria Savio fu fondata a Torino nel 1919 dai fratelli Antonio e Giuseppe Savio e aveva sede in Via Tiziano. Fin da subito l’attività venne rivolta ai più importanti marchi italiani, tra cui Isotta Fraschini, Ansaldo, Alfa Romeo e Fiat. Durante la Seconda guerra mondiale si dedicò alle carrozzerie delle autoambulanze. Nel 1954, con la morte di Giuseppe, la società, che nel frattempo si era spostata in Via Canova 35, passò nelle mani del genero Alfredo Caracciolo, che nel 1959 la trasferì nella nuova sede di Via C. Corradino 8 a Borgo San Pietro, frazione di Moncalieri. Dagli anni Sessanta agli Ottanta del secolo scorso fu piuttosto attiva nelle realizzazioni di vetture speciali, soprattutto Fiat e Lancia. Nel 1995 si è unita alla Carrozzeria Boneschi di Genova e con quest’ultimo marchio ha dato vita a un gruppo attivo nella trasformazione di veicoli sanitari e commerciali, produzione di particolari di arredo e componenti nel settore ferroviario.

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                                #569933 Quota
                                Gens Orsina
                                Partecipante
                                Partecipante

                                  Breve riflessione sulle Derivate Fiat 500 presentate nel 1957

                                   

                                  Con il post che precede, si è conclusa la carrellata sulle tredici Derivate Fiat 500 realizzate nel 1957 ed è bene fare una breve considerazione su questa prolifica annata. Come sappiamo, la Nuova Fiat 500 nacque il 4 luglio, mentre il Salone dell’Automobile di Torino si tenne quell’anno dal 30 ottobre al 10 novembre, quindi a meno di quattro mesi dalla presentazione al pubblico della leggendaria Mezzo Litro. Abbiamo visto che a questa esposizione vennero presentate la maggior parte delle vetture derivate 500 di cui ci siamo occupati e ciò deve farci riflettere, non solo sulla tempistica nella produzione, ma per l’interesse che suscitava questo segmento di nicchia. Seppure fossimo usciti da poco più di un decennio da un terribile conflitto mondiale e ci trovassimo malconci in un momento in cui la crescita economica del nostro Paese era solo agli inizi (basti vedere un cinegiornale dell’epoca per rendersene conto), ci voleva coraggio, se non incoscienza, ad investire in automobili che, pur essendo emanazioni di un’utilitaria erano viste come beni di lusso, rivolte esclusivamente ad un pubblico raffinato, dotato di buone disponibilità finanziarie. Alcuni lo fecero e tra questi, taluni erano semplici carrozzieri titolari di una “bottega” di pochi metri quadrati che si affacciava in una viuzza del centro storico di Torino (per curiosità andate a vedere tramite Google Maps gli indirizzi di dove erano ubicate). È indubbio che i costi della manodopera, così come quelli della materia prima, di produzione e gestione, fossero contenuti e che non fosse complicato sottrarsi, quantomeno parzialmente, alla tassazione, ma è altrettanto certo che un flop avrebbe portato inesorabilmente alla chiusura dell’attività e in una notte si poteva tornare ad essere operai, dopo che per qualche giorno si era assaporato il piacere di essere stati imprenditori. Detto questo, riassumiamo di seguito l’elenco della produzione del 1957 di queste derivate, dandovi appuntamento a presto con quelle del 1958.
                                  Giovanni & Alessandro.

                                  Fiat 500 Spider Allemano
                                  Fiat 500 Vignale Mickey Mouse
                                  Fiat 500 Pininfarina Coupé con motore preparato Abarth
                                  Fiat 500 Siata Sport Spider
                                  Fiat 500 Canta Coupé
                                  Fiat 500 Spider Lombardi Costa Azzurra
                                  Fiat 500 Moretti Coupé
                                  Fiat 500 Viotti Coupé
                                  Fiat 500 Monterosa Cabriolet
                                  Fiat 500 Jolly Ghia
                                  Fiat Nuova 500 Spider Ghia-Aigle
                                  Fiat 500 GT Coupé Zagato Abarth
                                  Fiat 500 Spider Savio

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