Tutte (o quasi) le derivate della 500

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  • Questo topic ha 113 risposte, 3 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 06/12/202517:37 da
    drago500.
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  • #573900 Quota
    drago500
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      Carrozzeria Sports Cars Drogo

       

      La Carrozzeria Drogo, conosciuta anche con il nome di “Carrozzeria Sports Cars”, è stata un’azienda fondata a Modena agli inizi degli anni Sessanta dal pilota Piero Drogo, che si è affermata soprattutto per la trasformazione di vetture Ferrari, Bizzarrini, Iso Rivolta, Maserati. L’impresa ha cessato l’attività nel 1973, a seguito della scomparsa in un incidente stradale del suo fondatore e proprietario.

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      #574217 Quota
      Gens Orsina
      Partecipante
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        Ragno Caprera

         

        Realizzato in collaborazione con Misa Eurodesign, il Ragno di Caprera fu esposto al Salone dell’Auto di Torino nell’autunno 1969, sebbene fonti confermino la sua presenza anche a quello di Francoforte dell’anno prima. Con una carrozzeria leggera in fibra di vetro giallo-arancio e un motore da 595 cc., è rimasto un esemplare unico che fortunatamente, come mostrano le foto 2 e 3, è riuscito ad arrivare ai giorni nostri.

        Durante la kermesse torinese così lo descrisse un cronista su La Stampa: “Il «Lem» di Caprera è un coupé sportivo in plastica, con cofano anteriore deportante e fari a scomparsa totale; la fiancata è alleggerita da falsi longheroni forati”.  Lo definì dunque “Lem”, poiché questo termine era molto popolare quell’anno, essendo l’acronimo del Lunar Excursion Module, il veicolo spaziale a bordo del quale, alle 22:17 ora italiana del precedente 20 luglio, Neil Armstrong era allunato e tramite una scaletta, alle 2:56 del 21 luglio era sceso posando per primo nella storia il suo piede sulla superficie lunare.

         

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        #574221 Quota
        Gens Orsina
        Partecipante
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          Prima di passare alle notizie riguardanti questa Carrozzeria è opportuno fare però un passo indietro, perché Caprera, per quanto riguarda la Fiat 500, non si occupò solamente della fuori serie Ragno in quanto, come dimostra questa F del 1969, vestì anche i modelli di serie, cosa che continuerà a fare per qualche anno ancora.

           

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          #574225 Quota
          Gens Orsina
          Partecipante
          Partecipante

            Infatti si dedicò anche alla Lusso, che però fu il suo canto del cigno, poiché, non essendo in grado di sostenere questo tipo di business, l’attività cessò proprio in quegli anni.

            Le tre foto che presento riguardano un esemplare messo in vendita online piuttosto di recente, che ha una storia particolare. Stando a quanto scritto, avrebbe appena 58 chilometri e sarebbe appartenuto a un notaio di Napoli che negli anni Ottanta lo ricevette da un concessionario come parziale pagamento di una parcella relativa a diversi passaggi di proprietà dei quali il professionista si era occupato per suo conto. Il notaio, però, non era attratto da questo genere di macchina, per cui la parcheggiò in garage dove è rimasta fino al 2021, quando i suoi familiari decisero di liberarsene. Aggiungo altre due immagini nella pagina successiva.

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            #574229 Quota
            Gens Orsina
            Partecipante
            Partecipante

              Caprera Carrozzeria

               

              Amministrata dall’Ingegner Luciano Oberto, il nome le derivava dalla strada di Torino dove al civico 47 aveva sede l’attività che inizialmente consisteva nel montaggio di scocche in grezzo. Successivamente, grazie al lavoro affidatole da alcune aziende che non riuscivano a far fronte ai crescenti ordini, si specializzò nella verniciatura, attività alla quale affiancò poi quella della realizzazione in proprio di derivate. Oltre al Ragno su base 500, vanno ricordate la spider Capri e la berlina Amalfi progettate sul telaio della Fiat 600, un furgone su base Fiat 600 T e, infine,  una spider su telaio Fiat 850. Come già accennato oltre al logo aziendale aggiungo altre due foto di particolari della Fiat 500 L della quale ho parlato precedentemente.

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              #574233 Quota
              drago500
              Partecipante

                Giannini NP 650 Sirio

                 

                Al salone dell’Automobile di Torino del 1970, Giannini presentò la Sirio, un prototipo elaborato sulla base della Sport Cars 650 e disegnato ancora una volta dall’Ingegner Adolfo Melchionda. L’aggressivo spiderino aveva il motore Fiat 500 portato a 650 cmc. di cilindrata e poteva sviluppare circa 40 CV,  facendo raggiungere alla vettura la fantastica velocità di 160 km orari. Grazie alla carrozzeria in vetroresina estremamente schiacciata e bassa (con un’altezza massima di 95 cm.) e l’assenza delle portiere, il peso era inferiore ai 500 Kg. Il cofano motore si sollevava in un blocco unico, compreso l’alettone posteriore. A differenza del prototipo Spezial sulla Sirio era presente il parabrezza con relativo tergicristallo, i fanali erano singoli e non più sdoppiati ed i cerchi erano dei BWA in luogo dei Campagnolo Amadori in magnesio.

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                #574237 Quota
                drago500
                Partecipante

                  Giannini

                   

                  Come per Abarth, anche su Giannini è stato scritto tanto, sono presenti siti dedicati, pagine FB, biografie e libri.
                  Per cui mi limiterò a riportare brevi note, le principali, alcune di queste concordate con Giovanni e pubblicate nel nostro libro ” Quando c’era la 500″.

                  I fratelli Giannini iniziarono la loro attività nel 1920, specializzandosi inizialmente nella riparazione di autovetture, poi lavorando su vetture Itala, che parteciparono alla prima edizione della Mille Miglia svoltasi nel 1927. Nel 1935, con una Topolino da loro elaborata, stabilirono ben 12 record tra i quali quello sul miglio e di durata di tre ore. Finita la Seconda Guerra Mondiale si dedicarono a preparare motori della Fiat 500 C elevati a 650 cc di cilindrata.

                  Applicando a questi la testata Siata, ne commercializzarono 150 esemplari. Negli anni 60, dopo una scissione della società causata da vari problemi, economici e personali, i due fratelli si divisero e Domenico Giannini proseguì l’attività della “Giannini Automobili”.
                  Il punto di forza divenne la costruzione di prototipi sportivi e da competizione, e l’elaborazione dei modelli Fiat, soprattutto 500 e 600.

                  Furono anni proficui, fino al 1967, anno che purtroppo vide la scomparsa di Domenico per un infarto.
                  Seguì una nuova crisi e l’arrivo di un nuovo dirigente, Volfango Polverelli che guidò l’azienda in maniera accurata ed appassionata, al punto di diventarne proprietario nel 1973.

                  La storia dell’ azienda proseguì grazie ai figli ed ai nipoti di Polverelli e va avanti tutt’oggi, ma io mi fermo qui.

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                  #574575 Quota
                  Gens Orsina
                  Partecipante
                  Partecipante

                    Moretti Minimaxi

                     

                    Sempre al Salone dell’Auto di Torino del 1970, Moretti presentò una vetturetta dallo stile tuttoterreno, ma che poteva essere impiegata anche per scopi vacanzieri. Era caratterizzata da una solida scocca rigida autoportante, sulla quale erano installati: parafanghi, musetto, parabrezza ripiegabile, cofano, sezione posteriore; componenti facilmente smontabili poiché imbullonati. La cappottina, le chiusure laterali, le porte, i cerchioni autoventilanti, gli pneumatici off road si potevano avere a richiesta. Il motore, classico della 500 da 499,5 cc. tipo 110, erogava 18 CV di potenza. Prezzo di listino: 680.000 lire. Tra le poche critiche che le vennero mosse si evidenziava la mancanza di una protezione in lamiera a salvaguardia della parte inferiore e questo mi fa ritenere che, nonostante l’aspetto da fuoristrada, fosse stata concepita principalmente per terreni non troppo accidentati. Di questo modello, al quale fecero seguito varie versioni, più tardi anche su telaio della 126, sembra ne siano stati prodotti 90 esemplari. Poiché la maggior parte di quelli arrivati ai giorni nostri presentano modifiche o l’aggiunta di componenti non pertinenti all’anno o tipologia di vettura, preferisco mostrare solo le immagini del dépliant pubblicitario d’epoca che tra l’altro chiarisce definitivamente il nome di questa derivata dalla 500: Minimaxi e non Minimax come erroneamente viene definita in molti siti Internet. Per informazioni sulla Carrozzeria Moretti potete fare riferimento a quanto pubblicato il 16 settembre 2025.

                     

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                    #574580 Quota
                    drago500
                    Partecipante

                      Fiat 500 C.A.P. Scoiattolo

                       

                       

                      Lo Scoiattolo è stato un fuoristrada commercializzato a partire dalla fine del 1968 dalla Carrozzeria Arrigo Perini, presentato in due versioni al Salone di Torino del 1970. Il tipo Normale era a due ruote motrici con cambio a quattro marce e un dispositivo speciale per il semi-bloccaggio del differenziale. La velocità su strada era di 80 km orari, la pendenza massima superabile del 70 per cento e pesava 520 Kg. Il veicolo poteva guadare corsi d’acqua profondi 30 cm. e aveva una portata di kg 330 ed una capacità di traino di 300 Kg. – Pneumatici 5.50-12. Prezzo: 885 mila lire, compresa la garanzia Fiat. (immatricolata 938.300 lire)  Il tipo Super era dotato di un motore Fiat 500 portato a 650 cc da 34 CV e aveva le quattro ruote motrici con freni a disco sulle anteriori. Carrozzeria rinforzata da telaio tubolare, le marce erano ben dieci, di cui due retro. La pendenza massima superabile era del 100% con possibilità di guado di 30 cm. – portata 330 Kg. Velocità minima dichiarata 2,5 Km/h, quella massima 90 Km/h. Prezzo: 1.500.000 lire.

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                      #574584 Quota
                      drago500
                      Partecipante

                        C.A.P.

                         

                         

                        La C.A.P. – acronimo di Carrozzeria Arrigo Perini – venne fondata ad Arco di Trento nel 1956 e aveva lo stabilimento in Via Caproni 8/10. Dal 1972 al 1973 la denominazione della Carrozzeria mutò in CAP T3 e i veicoli Scoiattolo, pur mantenendo il motore della Fiat 500, abbandonarono il pianale del modello F per essere prodotti con un apposito telaio. Nel 1974 la C.A.P, T3 venne acquisita dalla BMC Boccagni Motor Company che costituì la Scoiattolo S.p.A. proseguendo l’attività fino al 1985.

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                        #574969 Quota
                        Gens Orsina
                        Partecipante
                        Partecipante

                          Vignale De Tomaso City Car

                           

                          Nonostante il design innovativo e all’avanguardia per l’epoca, questa City Car priva di motore, esposta al Salone dell’Auto di Torino nel 1970, non ebbe un futuro in quanto non fu mai messa in produzione. La mia opinione personale sul motivo per cui il progetto si interruppe sul nascere si chiarisce leggendo la storia di Alejandro de Tomaso riassunta nella pagina successiva. Infatti, il settore principale dell’ex pilota italo-argentino si focalizzò su auto di alta gamma ed elevate prestazioni, per cui mi sento di dire che realizzare una derivata su base Fiat 500 fu per lui meramente un passatempo, una forma di divertimento e, seguendo il concetto del detto popolare “Un bel gioco dura poco”, concluso il Salone, tornò a dedicarsi ad altri tipi di veicoli. In ogni caso, insieme a Vignale, che ne curò la carrozzeria, la macchina era stata studiata affinché fosse comoda ma nello stesso tempo pratica nel trasporto di carichi voluminosi, seppure non eccessivamente pesanti. Per ampliare lo spazio interno, i sedili posteriori erano pieghevoli, mentre l’utilizzo del portellone ne migliorava la funzionalità di carico. È opportuno infine evidenziare che la mancanza del motore fu voluta con lo scopo di consentire al cliente di analizzare preventivamente prestazioni e consumi per l’impiego previsto, lasciando a lui stesso la libertà di scegliere la cilindrata, con la possibilità di arrivare fino a 700 cc.

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                          #574973 Quota
                          Gens Orsina
                          Partecipante
                          Partecipante

                            De Tomaso

                             

                            Fondata a Modena nel 1959 dal pilota italo argentino Alejandro de Tomaso, un solo libro non basterebbe per raccontare la storia di questa storica casa automobilistica, la cui denominazione e ragione sociale sono mutate nel tempo, mentre i colori simbolici sono rimasti invariati: quelli dell’Argentina, bianco e azzurro. In sintesi quindi, l’imprenditore inizialmente si dedicò alla costruzione di veicoli da competizione per piloti privati, per poi, nel 1964, passare alla realizzazione di normali vetture, seppure in numeri limitati. Il nome scelto per il primo modello prodotto in collaborazione con la Carrozzeria Fissore di Savigliano fu “Vallelunga”. Rimangono tuttavia celebri quelli creati tra la fine degli anni Sessanta e gli inizi degli anni Settanta. Mi riferisco a “Mangusta” e “Pantera”, fabbricate per la parte motoristica a Modena e per la carrozzeria negli stabilimenti di Torino e Grugliasco, rispettivamente da Ghia e Vignale, aziende che in quegli anni erano sotto il controllo dello stesso De Tomaso. Negli anni successivi l’attenzione si focalizzò su berline e coupé di lusso. Non entro in ulteriori dettagli, lasciando a chi lo desidera di approfondire in proprio questa storia. Concludo dicendo che alla morte del titolare, avvenuta nel 2003, l’azienda passò alla moglie e al figlio che prudentemente non se la sentirono di dare corso a un progetto di ampliamento, peraltro già avviato e nell’anno successivo optarono per la messa in liquidazione della società. Interrotta la produzione: il marchio, i terreni e i capannoni furono venduti nel 2007. Solamente lo storico stabilimento di Modena ha resistito fino al 2020 in condizioni di abbandono, anno in cui è stato demolito per fare spazio alla costruzione di un centro commerciale. L’immagine dei loghi è quella che si è susseguita nel corso degli anni. Per notizie riguardanti la Carrozzeria Vignale potete consultare quanto già riportato nel post dell’8 settembre 2025.

                             

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                            #574977 Quota
                            Gens Orsina
                            Partecipante
                            Partecipante

                              Breve nota

                               

                              Fino al 1970 il Salone dell’Auto di Torino è stato sempre ricco di automobili derivate dalla Fiat 500. Vi preannuncio però che da qui in poi ha inizio la parabola discendente per questa specifica categoria, poiché nel 1971 i Carrozzieri non proporranno nessuna vetturetta dalla livrea particolare, scegliendo soprattutto la Fiat 127 come modello di riferimento. Non si tratta comunque di un vero e proprio addio, ma di un semplice arrivederci agli anni successivi che, seppur numericamente carenti, risulteranno interessanti per la stravaganza e l’estro che quei designer nostalgici continueranno a dedicare all’utilitaria per eccellenza.

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                                Gens Orsina.
                              #575011 Quota
                              drago500
                              Partecipante

                                Fiat 500 Baldi Betty

                                 

                                La Fiat 500 Baldi Betty era una versione buggy della Fiat 500, realizzata in vetroresina con una carrozzeria originale e scoperta. Era simile alla Fiat 500 Baldi Tilly ma aveva una linea più elegante e meno squadrata, con un frontale corto e alto. Senza porte né tetto era prevista solo una barra di sicurezza dietro i sedili posteriori. Pare sia stata prodotta in esemplare unico.

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                                #575013 Quota
                                drago500
                                Partecipante

                                  Fiat 500 Baldi Tilly

                                   

                                  Una delle creazioni più note della Carrozzeria Baldi è la Spiaggina Tilly, costruita sulla base della Fiat 500 modello L, che venne presentata ufficialmente nel 1973, per poi rimanere in produzione fino al 1975.
                                  Per questo modello venne utilizzata componentistica e meccanica della Fiat 500, ma le parti di carrozzeria vennero realizzate in vetroresina, con un design sobrio dalle linee squadrate e spigolose.
                                  La produzione fu estremamente limitata e oggi le poche vetture rimaste sono rare e abbastanza costose.

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