
di Roberto Chiodi
Nel grande salone delle feste dell’hotel Continental siamo almeno in 500 per il Gala finale delle premiazioni. Le signore in abito da sera, gli uomini rigorosamente in smoking. Tomas de Vargas Machuca, patron della Hero-Era, la società che organizza la Pechino-Parigi, apre il capitolo più atteso, le coppe scintillano sotto i riflettori, sul grande schermo passano immagini stupende di questa avventura straordinaria.
Le premiazioni impegneranno l’intera soirée, intervallandosi alle varie portate della cena. «Ma un primo riconoscimento ritengo doveroso attribuirlo», dice Tomas, «a un equipaggio che merita il titolo di “Hero eroics”. Sono riusciti a concludere questi 14.789 chilometri di gara con la piccola Fiat 500!»
Si scatena un tripudio di applausi, tutti a battere le mani, a sbracciarsi in saluto talmente affettuoso che cancella il ricordo di tutte le nostre fatiche per gli inevitabili inconvenienti, per il timore che non potessimo farcela a portare “Lucia” fin qui, davanti all’Opera. Ma ce l’abbiamo fatta e il riconoscimento è questa bellissima coppa con l’iscrizione “The True Hero Award”, l’autentico premio Hero, che ci inorgoglisce davvero. Saliamo sul palco tutti e quattro: con me il ministro del Turismo di San Marino Federico Pedini Amati (proprietario della 500 e al volante sia alla partenza sia all’arrivo), l’imprenditore sanmarinese Stiven Muccioli (main sponsor e compagno di viaggio da Baku ad Ankara) e Fabio Longo (dentista romano che dall’auto non è mai sceso per rispettare il regolamento di gara: un membro dell’equipaggio deve essere sempre lo stesso se ci si alterna a bordo). Oltre alla splendida cop più a dedicata ci è toccata la medaglia di bronzo e la targa di “Finishers”, assegnata a tutti gli equipaggi che sono riusciti a tagliare il traguardo.
Amici della 500, ci vediamo a Garlenda! Immagini, storie, sensazioni e ricordi da condividere con voi tutti. E naturalmente con la partecipazione di questo Cinquino che ha compiuto l’impresa storica di partire da Pechino e dopo 37 giorni di rally arrivare a Parigi tra l’ammirazione e lo stupore di tutti.

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