di Lorenzo Gonnelli
Quello che si è svolto domenica 31 marzo 2019 a Figline e Incisa Valdarno non è stato un semplice raduno di appassionati cinquecentisti, ma molto di più.
Il raduno che vi sto descrivendo è stato organizzato dal Fiat 500 Club Italia, Coordinamento di Valdarno – Firenze Sud, giunto al festeggiamento dei suoi 18 anni: la maggiore età.
Pur non essendo io stesso un amatore o il proprietario di una di quelle 110 automobili che si sono iscritte alla manifestazione, mi sono sentito trascinato ed emozionato da questa bellissima esperienza. Un po’ perché i miei amici Giovanni e Susanna, gli organizzatori, mi avevano chiesto di commentare la giornata attraverso una diretta Facebook sulla pagina del Fiat 500 Club Italia, un po’ perché era la prima volta che partecipavo all’evento.
Quello che ho potuto vedere è stato un raduno che, come sempre, unisce la passione per il motore alla tradizione del nostro territorio.
Questo è ciò che ho notato e che mi ha fatto molto piacere, perché noi stessi, cittadini del nostro comune, siamo i primi a non conoscere la sua storia, ma tutti i giorni ci camminiamo sopra, intorno o ci passiamo vicino, spesso con sguardo disinteressato.
Durante la diretta Facebook, non nascondo la difficoltà iniziale nell’approcciarmi ad un pubblico appassionato di motori, mentre io rimanevo privo di conoscenza in merito. Quello che invece mi è riuscito abbastanza bene è stata la giusta strategia di raccontare i luoghi che attraversavamo durante il nostro giro in 500.
Siamo partiti dalla piazza principale del nostro paese, la più antica: piazza Marsilio Ficino per poi attraversare la strada SR 69 verso Incisa. Fatta colazione , offerta dall’organizzazione presso la pasticceria “Saida” e richiamati a raccolta da Giovanni e il suo megafono, anche questo targato 500, siamo partiti tutti in fila e abbiamo visto e raccontato i monumenti storici a noi molto cari come Palazzo Pretorio, la Collegiata di Figline, la chiesa di Ponterosso, la torre del Mezzule e quella della Bandinella a Incisa, nominando anche la chiesa dei Santi Cosma e Damiano al Vivaio.
Sul lungarno Matteotti, siamo stati accolti da una bellissima sorpresa a cura del negozio di fiori “Le creazioni di Gianna”. Ad ogni autista è stato consegnato un bellissimo fiore in dono. Poi, la lunga colonna di 500 e derivate, si è mossa in direzione Loppiano passando dalla Pieve di San Vito e dal Santuario dedicato a Maria Theotokos, dove Papa Francesco aveva incontrato la comunità dei Focolari il 10 maggio 2018.
Il giro è proseguito sulle colline di Figline e Incisa tra ulivi e vigneti. Ed è in questo momento della giornata che ho capito quanto sia stato bello questo raduno, perché una lenta e lunga processione di 500 dai colori più vari stava entrando in rapporto con il nostro territorio, la nostra storia e la nostra natura tra lo stupore e il divertimento di chi ci salutava o fotografava.
La giornata è proseguita con l’aperitivo presso la Fattoria dell’Entrata, situata tra il Valdarno e il Chianti, costruita nel 1578 dai Bagnesi di Firenze, e nel 2003 acquistata dai Della Valle. Il pranzo si è poi svolto alle ore 13.00 presso il ristorante Camping “Il Poggetto” in località Troghi, arricchito da lotteria, brindisini e tante risate. L’importante è stare in compagnia!
Durante la serata mi sono tornate alla mente tutte quelle cose che avevo visto. C’era il signore che con il figlio veniva da Rimini con la sua 500 e la pantera rosa, la 500 in assetto da guerra, la 500 da rally, la 500 con la girandola che auspicava a un futuro con le energie rinnovabili. C’era anche la signora Mara, che si era cucita un completo interamente dedicato alla 500, con orecchini inclusi, e aveva scritto una poesia con rima baciata per l’occasione.
Insomma, quello che ho visto io, da profano, è una “famiglia” di amici che legano fra loro, fanno amicizia e conoscono il territorio, si ritrovano, mangiano e stanno bene. Da oggi Figline e Incisa, grazie anche alla diretta fb, sarà più famosa a Rimini, in Polonia o altre parti del mondo. Un binomio perfetto che lega un passato, ma pur sempre presente, quello delle nostre storie e dei nostri valori, e un futuro che ci porterà, lo speriamo, ad una società migliore.
Ringrazio tanto Giovanni Nocentini e Susanna Poggesi per avermi fatto conoscere questa bellissima realtà.
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