Tutte (o quasi) le derivate della 500

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  • Questo topic ha 51 risposte, 2 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 08/10/202514:47 da
    drago500.
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  • #570531
    Gens Orsina
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      Rodolfo Bonetto

       

      Della Carrozzeria Viotti abbiamo già parlato nel Topic pubblicato il 16 settembre 2025 riguardante la “Fiat 500 Viotti Coupé”. Vale la pena menzionare ora Rodolfo Bonetto, che da autodidatta arrivò ad essere insignito di ben otto Compassi d’Oro. Durante la sua attività ha sviluppato progetti nei più diversi ambiti: da quello degli elettrodomestici agli strumenti musicali, dai mobili alle macchine utensili fino alle automobili. Ha insegnato design industriale alla Hochschule für Gestaltung di Ulma e all’ISIA di Roma. Cito una curiosità di questo uomo tanto versatile quanto geniale. Per dedicarsi alla carriera di designer lasciò quella di batterista jazz.

       

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        Gens Orsina.
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      #570537
      drago500
      Partecipante

        Fiat 500 Ghia Ziba

        Definito dalla rivista Quattroruote “tuttofare”, questo pick-up dalle linee americaneggianti e vagamente nautiche progettato da Sergio Sartorelli, costruito da Ghia e chiamato Ziba, era adatto per il trasporto di carichi voluminosi ma leggeri e venne presentato al Salone di Torino nell’ottobre del 1961. Motorizzato con il propulsore della Fiat 500 Giardiniera, aveva una potenza di 17,5 CV e poteva raggiungere la velocità massima di 95 Km/h. Le prese d’aria laterali erano le stesse del modello di derivazione ma posizionate in orizzontale, servivano per raffreddare il motore a sogliola alloggiato sotto il pianale di carico, che era raggiungibile attraverso una piccola botola tipo quella delle imbarcazioni.
        Interessante il basso livello del piano di carico con lo sportello posteriore che, ribaltato, si trasformava in utile base d’appoggio. Il carico sopportabile era di circa 200 Kg. La 500 Ghia Ziba rimase però solo allo stadio di prototipo e prodotto in quantità molto limitate; qualche esemplare fu venduto ad alcune aziende. Sembra che il mancato inserimento sul mercato del pick-up sia stato condizionato da un veto posto da Fiat.

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        #570541
        drago500
        Partecipante

          Sergio Sartorelli

          Anche in questo caso, visto che abbiamo già scritto della Carrozzeria Ghia completerò questa scheda con brevi note riguardanti Sergio Sartorelli.

          Nato ad Alessandria nel 1928, si laurea in Ingegneria Meccanica presso il Politecnico di Torino. Dopo alcune esperienze con Boano, Pinin Farina e Pasino entra in Ghia come designer, e progettò le spiaggine su base Fiat 500 e Fiat 600, modelli che ottennero grande successo, desiderate da facoltosi clienti e celebrità del mondo politico e dello spettacolo. Dopo alcuni anni si trasferì al Centro Stile Fiat, per il quale progettò, tra le altre, la sostituta delle nostre amate Fiat 500, la Fiat 126.

          Chiudo questo intervento con una sua immagine, un disegno ed una foto della sua creazione esposta al Salone di Torino, un vero giocattolo meraviglioso.

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          #570706
          Gens Orsina
          Partecipante
          Partecipante

            Fiat 500 Venturina

             

            Per lo stile a dir poco eccentrico, ritengo che questa “falsa veterana” andrebbe collocata tra le curiosità legate al mondo delle Fiat 500. Tuttavia, per il fatto che al Salone dell’Auto di Torino dell’ottobre del 1962 si ritenne fosse una derivata, la classifico anche io allo stesso modo. La commissionò all’Officina Bruno Patriarca di Roma il Dr. Franco Venturi, un collezionista capitolino, (da qui il nome Venturina), con l’obiettivo di commercializzare una macchina da impiegare esclusivamente in città. La volle a due posti, dalla forma antica, ispirata alle carrozze vittoriane, ma pretese fosse soprattutto snob. Dotata di mantice semovibile in pelle e sedile a lavorazione capitonné, i fanali erano in ottone lucido con le lampade standard a due luci e la forma del clacson era ispirata alle vetture di fine Ottocento. Il motore che sfruttava era quello della Giardiniera.

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            #570710
            Gens Orsina
            Partecipante
            Partecipante

              Queste le dimensioni: lunghezza m. 1,85 – larghezza m. 1,33 – altezza m. 1,90. Il motore sviluppava 21,5 CV, il cambio e i freni erano quelli in dotazione all’utilitaria familiare Fiat. Raggiungeva gli 85 km/h. Targata Roma 563333, attrasse l’interesse del pubblico presente al Salone di quell’anno e anche i giudizi della stampa. Dopo questo esemplare ne furono costruiti altri due di cui uno a quattro posti. In alcune foto risulta guidata dal noto conduttore televisivo Enzo Tortora.

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              #570713
              Gens Orsina
              Partecipante
              Partecipante

                Officina Patriarca – Roma

                 

                Nonostante il mio impegno, non sono riuscito a trovare informazioni sul car designer che disegnò la Venturina così come sulla carrozzeria che si occupò di vestirla. Analogamente anche del Dr. Franco Venturi non ho alcuna informazione seppure abbia rintracciato una rara immagine del logo della macchina sul quale è inciso il nome di questo bizzarro committente. Diverso il discorso sulla storica Officina Patriarca di Roma, della quale fornisco qualche cenno, consigliando a chi vuole saperne di più di digitare sul p.c. questo nome perché ci sono molte notizie interessanti in rete. Per il momento, dunque, accontentatevi di queste brevi righe estratte dal nostro libro “Quando c’era la 500”, edito dal Fiat 500 Club Italia. “L’Officina Patriarca fu aperta a metà degli anni Trenta a Roma da Rodolfo Patriarca – definito “Il mago di San Giovanni”– e aveva sede in Via Avezzano 9. Affiancato nel lavoro dal figlio Bruno, che fin da adolescente mostrò particolare talento per i motori da corsa, nel 1958 ebbe modo di mettersi in luce costruendo una monoposto 750, che al suo debutto nella cronoscalata Frascati Tuscolo si classificò subito prima, consacrandosi alla fine dell’anno regina del Campionato Italiano Sport 750…”. Nel mondo delle 500 il nome dell’Officine Patriarca è legato alle “Baby Junior Patriarca 500”, le più economiche auto da corsa monoposto mai realizzate. Con scocche prodotte nella Carrozzeria Morelli di Ferrara, videro il loro battesimo sulla pista di Vallelunga nel week end di Pasqua del 1960.

                 

                Tornando alla Venturina, concludo postando: una foto del 1962 che mostra l’interno di una parte dell’Officina di Bruno Patriarca dove si trova parcheggiata una “Seconda serie”. Fa seguito l’immagine di una “Terza serie”, scattata nel 1963 su un piazzale.

                 

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                  Gens Orsina.
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                  Gens Orsina.
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                #570720
                drago500
                Partecipante

                  Fiat 500 Ghia Jolly Giardinetta

                  Dopo il successo ottenuto dalle varie “Spiaggine” Jolly costruite su base Fiat 600 e poi Fiat 500, Ghia ne aggiornò man mano le caratteristiche sulla scorta dei vari modelli di 500 che Fiat avrebbe presentato nel tempo. Forte anche dell’esperienza fatta con la Ziba, che nonostante fosse stata prodotta in numero limitato ottenne i favori del pubblico e della stampa, al Salone di Torino del 1963, fu la volta della Spiaggina su telaio Giardiniera, modello che il Carrozziere torinese chiamò, come era in uso all’epoca, “Giardinetta”. Ideata per aumentare l’abitabilità e il carico rispetto alle vetture della stessa categoria prodotte precedentemente ne mantenne le caratteristiche salienti che ne determinarono il successo, venne prodotta in quantità limitate, e proposta ad un prezzo base di 870 mila lire. Le consegne di queste iconiche vetture iniziarono a partire dai primi mesi del 1964, con varie possibilità di personalizzazione a pagamento proposte dai clienti.

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                    drago500.
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