Tutte (o quasi) le derivate della 500

Forum Piazza pubblica Tutte (o quasi) le derivate della 500

  • Questo topic ha 81 risposte, 3 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 08/11/202511:19 da
    drago500.
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  • #570531 Quota
    Gens Orsina
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      Rodolfo Bonetto

       

      Della Carrozzeria Viotti abbiamo già parlato nel Topic pubblicato il 16 settembre 2025 riguardante la “Fiat 500 Viotti Coupé”. Vale la pena menzionare ora Rodolfo Bonetto, che da autodidatta arrivò ad essere insignito di ben otto Compassi d’Oro. Durante la sua attività ha sviluppato progetti nei più diversi ambiti: da quello degli elettrodomestici agli strumenti musicali, dai mobili alle macchine utensili fino alle automobili. Ha insegnato design industriale alla Hochschule für Gestaltung di Ulma e all’ISIA di Roma. Cito una curiosità di questo uomo tanto versatile quanto geniale. Per dedicarsi alla carriera di designer lasciò quella di batterista jazz.

       

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      #570537 Quota
      drago500
      Partecipante

        Fiat 500 Ghia Ziba

         

        Definito dalla rivista Quattroruote “tuttofare”, questo pick-up dalle linee americaneggianti e vagamente nautiche progettato da Sergio Sartorelli, costruito da Ghia e chiamato Ziba, era adatto per il trasporto di carichi voluminosi ma leggeri e venne presentato al Salone di Torino nell’ottobre del 1961. Motorizzato con il propulsore della Fiat 500 Giardiniera, aveva una potenza di 17,5 CV e poteva raggiungere la velocità massima di 95 Km/h. Le prese d’aria laterali erano le stesse del modello di derivazione ma posizionate in orizzontale, servivano per raffreddare il motore a sogliola alloggiato sotto il pianale di carico, che era raggiungibile attraverso una piccola botola tipo quella delle imbarcazioni.
        Interessante il basso livello del piano di carico con lo sportello posteriore che, ribaltato, si trasformava in utile base d’appoggio. Il carico sopportabile era di circa 200 Kg. La 500 Ghia Ziba rimase però solo allo stadio di prototipo e prodotto in quantità molto limitate; qualche esemplare fu venduto ad alcune aziende. Sembra che il mancato inserimento sul mercato del pick-up sia stato condizionato da un veto posto da Fiat.

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        #570541 Quota
        drago500
        Partecipante

          Sergio Sartorelli

           

          Anche in questo caso, visto che abbiamo già scritto della Carrozzeria Ghia completerò questa scheda con brevi note riguardanti Sergio Sartorelli.

          Nato ad Alessandria nel 1928, si laurea in Ingegneria Meccanica presso il Politecnico di Torino. Dopo alcune esperienze con Boano, Pinin Farina e Pasino entra in Ghia come designer, e progettò le spiaggine su base Fiat 500 e Fiat 600, modelli che ottennero grande successo, desiderate da facoltosi clienti e celebrità del mondo politico e dello spettacolo. Dopo alcuni anni si trasferì al Centro Stile Fiat, per il quale progettò, tra le altre, la sostituta delle nostre amate Fiat 500, la Fiat 126.

          Chiudo questo intervento con una sua immagine, un disegno ed una foto della sua creazione esposta al Salone di Torino, un vero giocattolo meraviglioso.

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          #570706 Quota
          Gens Orsina
          Partecipante
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            Fiat 500 Venturina

             

            Per lo stile a dir poco eccentrico, ritengo che questa “falsa veterana” andrebbe collocata tra le curiosità legate al mondo delle Fiat 500. Tuttavia, per il fatto che al Salone dell’Auto di Torino dell’ottobre del 1962 si ritenne fosse una derivata, la classifico anche io allo stesso modo. La commissionò all’Officina Bruno Patriarca di Roma il Dr. Franco Venturi, un collezionista capitolino, (da qui il nome Venturina), con l’obiettivo di commercializzare una macchina da impiegare esclusivamente in città. La volle a due posti, dalla forma antica, ispirata alle carrozze vittoriane, ma pretese fosse soprattutto snob. Dotata di mantice semovibile in pelle e sedile a lavorazione capitonné, i fanali erano in ottone lucido con le lampade standard a due luci e la forma del clacson era ispirata alle vetture di fine Ottocento. Il motore che sfruttava era quello della Giardiniera.

             

            Segue

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            #570710 Quota
            Gens Orsina
            Partecipante
            Partecipante

              Queste le dimensioni: lunghezza m. 1,85 – larghezza m. 1,33 – altezza m. 1,90. Il motore sviluppava 21,5 CV, il cambio e i freni erano quelli in dotazione all’utilitaria familiare Fiat. Raggiungeva gli 85 km/h. Targata Roma 563333, attrasse l’interesse del pubblico presente al Salone di quell’anno e anche i giudizi della stampa. Dopo questo esemplare ne furono costruiti altri due di cui uno a quattro posti. In alcune foto risulta guidata dal noto conduttore televisivo Enzo Tortora.

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              #570713 Quota
              Gens Orsina
              Partecipante
              Partecipante

                Officina Patriarca – Roma

                 

                Nonostante il mio impegno, non sono riuscito a trovare informazioni sul car designer che disegnò la Venturina così come sulla carrozzeria che si occupò di vestirla. Analogamente anche del Dr. Franco Venturi non ho alcuna informazione seppure abbia rintracciato una rara immagine del logo della macchina sul quale è inciso il nome di questo bizzarro committente. Diverso il discorso sulla storica Officina Patriarca di Roma, della quale fornisco qualche cenno, consigliando a chi vuole saperne di più di digitare sul p.c. questo nome perché ci sono molte notizie interessanti in rete. Per il momento, dunque, accontentatevi di queste brevi righe estratte dal nostro libro “Quando c’era la 500”, edito dal Fiat 500 Club Italia. “L’Officina Patriarca fu aperta a metà degli anni Trenta a Roma da Rodolfo Patriarca – definito “Il mago di San Giovanni”– e aveva sede in Via Avezzano 9. Affiancato nel lavoro dal figlio Bruno, che fin da adolescente mostrò particolare talento per i motori da corsa, nel 1958 ebbe modo di mettersi in luce costruendo una monoposto 750, che al suo debutto nella cronoscalata Frascati Tuscolo si classificò subito prima, consacrandosi alla fine dell’anno regina del Campionato Italiano Sport 750…”. Nel mondo delle 500 il nome dell’Officine Patriarca è legato alle “Baby Junior Patriarca 500”, le più economiche auto da corsa monoposto mai realizzate. Con scocche prodotte nella Carrozzeria Morelli di Ferrara, videro il loro battesimo sulla pista di Vallelunga nel week end di Pasqua del 1960.

                 

                Tornando alla Venturina, concludo postando: una foto del 1962 che mostra l’interno di una parte dell’Officina di Bruno Patriarca dove si trova parcheggiata una “Seconda serie”. Fa seguito l’immagine di una “Terza serie”, scattata nel 1963 su un piazzale.

                 

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                #570720 Quota
                drago500
                Partecipante

                  Fiat 500 Ghia Jolly Giardinetta

                   

                  Dopo il successo ottenuto dalle varie “Spiaggine” Jolly costruite su base Fiat 600 e poi Fiat 500, Ghia ne aggiornò man mano le caratteristiche sulla scorta dei vari modelli di 500 che Fiat avrebbe presentato nel tempo. Forte anche dell’esperienza fatta con la Ziba, che nonostante fosse stata prodotta in numero limitato ottenne i favori del pubblico e della stampa, al Salone di Torino del 1963, fu la volta della Spiaggina su telaio Giardiniera, modello che il Carrozziere torinese chiamò, come era in uso all’epoca, “Giardinetta”. Ideata per aumentare l’abitabilità e il carico rispetto alle vetture della stessa categoria prodotte precedentemente ne mantenne le caratteristiche salienti che ne determinarono il successo, venne prodotta in quantità limitate, e proposta ad un prezzo base di 870 mila lire. Le consegne di queste iconiche vetture iniziarono a partire dai primi mesi del 1964, con molteplici possibilità di personalizzazione a pagamento proposte dai clienti.

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                  #570852 Quota
                  Gens Orsina
                  Partecipante
                  Partecipante

                    Fiat 500 Spider Elegance Savio

                     

                    Sebbene si sia già fatto cenno di questa splendida macchina nel topic dedicato ai “Commenti”, per ordine cronologico e di modello è opportuno inserirla anche qui espandendone la narrazione. Nel 1962 la Carrozzeria Savio realizzò una replica della Fiat 500 Spiaggia Boano alla quale diede il nome di Fiat 500 Spider Elegance Savio. Ciò era stato possibile in quanto agli inizi del 1959 Gian Paolo Boano aveva seguito le orme del padre Mario Felice ed era entrato a far parte anche lui del Centro Stile Fiat, unità della quale ne diventerà poi direttore e che come già sapete, rispondeva direttamente all’Ingegner Dante Giacosa. La Carrozzeria Savio, che alla morte del Signor Giuseppe era passata nelle mani del genero Alfredo Caracciolo, poco tempo dopo ricevette dalla famiglia Boano l’autorizzazione a riprodurre la “loro spiaggina” nata quattro anni prima. La principale differenza che a colpo d’occhio separava i due spiderini stava nella fanaleria in quanto il 1° luglio 1959 era entrato in vigore il Nuovo Codice della Strada che stabiliva, fra l’altro, che gli indicatori di direzione e posizione fossero collocati sulla calandra e che le frecce laterali consistessero in gemme rotonde di plastica arancione. L’ultima versione della Fiat 500 Spider Elegance Savio venne presentata al Salone di Torino del 1965 e occupò la copertina di Auto Italiana che purtroppo non sono riuscito a reperire. Della Carrozzeria Savio abbiamo già parlato nel post del 23 settembre 2025 dedicato alla Fiat 500 Spider Savio. La Fiat 500 Spiaggia Boano è stata presentata con il post del 25 set 2025 cui è stato dato immediato seguito con la storia della casa che la realizzò.

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                    #570856 Quota
                    Gens Orsina
                    Partecipante
                    Partecipante

                      Fiat 500 Decathlon Sibona-Basano

                       

                      Al Salone di Torino del 1963 la Carrozzeria Sibona-Basano presentò una vetturetta da spiaggia chiamata Decathlon. Scocca in resina poliestere Gabraster, motore e componenti meccanici della Fiat 500 D, si prevedeva di avviarne la produzione nella primavera del 1964 per poi commercializzarla al prezzo di 595 mila lire franco fabbrica. Forse però di questo modello ne fu realizzato un solo esemplare che Gianni Agnelli si accaparrò per utilizzarlo nella sua residenza di Villar Perosa, un paesino della provincia di Torino dove per 35 anni fu Sindaco. Abbandonata, venne ritrovata in un fienile negli anni Ottanta del secolo scorso. Dopo un accurato restauro e reimmatricolata Savona, il raro esemplare è stato per qualche anno utilizzato come navetta in un noto albergo di Pietra Ligure e nel 2009 ha partecipato al Meeting del Fiat 500 Club Italia a Garlenda (vedi foto 2). Come avrete notato nel testo ho scritto la parola “forse”. Il dubbio sorge poiché anni fa, Alessandro (Ale74Pc) pubblicò nel “vecchio Forum” la foto a colori di una Decathlon piuttosto malandata e trasportata su un carrello (vedi foto 3). Questo potrebbe dimostrare che le 500 Decathlon costruite su autotelaio 110D siano state almeno due, salvo che non si tratti del già citato esemplare targato Savona prima del restauro. Certamente la produzione di Decathlon su altri tipi di autotelaio, soprattutto F, continuò negli anni successivi tanto è vero che in rete si trovano immagini che ritraggono esemplari dotati di carrozzerie leggermente diverse dalla “prima serie”.

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                      #570860 Quota
                      Gens Orsina
                      Partecipante
                      Partecipante

                        Carrozzeria Sibona Basano s.n.c.

                         

                        La Sibona Basano snc, che aveva sede a Torino in Via Eritrea, è stata una carrozzeria molto attiva dal 1962 al 1964. È nota per essere stata subappaltatrice di Vignale, Frua, Ghia e OSI. Numerose commesse le vennero affidate dall’Abarth, per la quale eseguì la realizzazione di diverse scocche. Fra i lavori richiesti da Corso Marche vi fu anche la creazione dei celeberrimi pannelli di copertura per il tetto delle 595 e delle 695. Nel corso del triennio di attività la società si distinse soprattutto nelle lavorazioni in vetroresina e materie plastiche, partecipando a quasi tutte le esposizioni motoristiche con veicoli sia di propria progettazione che, in parte, con modelli di celebri designer. Il nome dato alla società proviene da quello dei fondatori: Pietro Sibona, ex dipendente della Ghia, e i fratelli Elio ed Emilio Basano, che gestivano nei pressi della Carrozzeria Ghia una piccola officina per la costruzione di prototipi. Da qui nacque il legame dei due con il loro socio.

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                        #570875 Quota
                        drago500
                        Partecipante

                          Fiat 500 Coupé Coccinella Francis Lombardi

                           

                          Con il 1964, abbiamo la conferma che i carrozzieri abbandonarono il loro interesse verso la super utilitaria per dedicarsi principalmente a vestire la Fiat 850, presente quell’anno al Salone dell’Auto di Torino in varie versioni. Fece eccezione la Carrozzeria Francis Lombardi che espose la Fiat 500 Coupé Coccinella, una rara vettura, realizzata partendo dalla scocca della berlina e spogliata completamente dei lamierati esterni per essere trasformata in una coupé.
                          Però a differenza di altre fuoriserie dello stesso tipo, le linee di questa piccola auto non risultarono molto attraenti, la Coupé Coccinella appariva alquanto sgraziata, con il passo corto della berlina, corpo vettura alto con cofano motore spiovente e muso rastremato ed appuntito, queste caratteristiche  non soddisfecero appieno le aspettative ed i gusti dei potenziali clienti.
                          Insieme agli elevati costi dovuti alle tante ore di manodopera necessarie alla realizzazione, questa tiepida accoglienza portò ad una domanda limitata e alla produzione di sole sette vetture. Come per tutti i modelli di questa Carrozzeria, la possibilità di personalizzazione offerta da Francis Lombardi alla clientela era molto ampia e questo fece sì che le sette vetture prodotte fossero differenti tra loro, diverse ruote, diversi allestimenti interni e addirittura diversi particolari di fanaleria, sempre prelevati da altri modelli Fiat del periodo.
                          Meccanicamente invece, la Fiat 500 Coupé Coccinella conservava motore e ciclistica di serie, altra cosa che lasciò perplesso il pubblico, che da una piccola auto dalle linee sportiveggianti si aspettava prestazioni brillanti.

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                          #570963 Quota
                          Gens Orsina
                          Partecipante
                          Partecipante

                            Tsé Tsé Town Car Sibona-Basano

                             

                            Questa particolare city car presentata al Salone di Torino del 1964, non dovrebbe essere considerata appieno una derivata della 500 poiché contrariamente a quanto affermato da un qualificato sito, tutte le altre fonti la indicano essere stata priva del motore e quindi non avrebbe mai montato quello della Fiat. L’unico elemento che accomunerebbe le due vetturette starebbe dunque nel telaio sul quale nel caso della city car, era installata una scocca in fibra di vetro con queste caratteristiche: alloggiamento motore anteriore, piccolo vano ripostiglio posteriore, abitacolo per due persone, tetto a cupola pieghevole in avanti completamente rimovibile. La dimostrazione di quanto da me affermato è nel nome attribuitole che non ha alcun collegamento con la Fiat 500 mancando del riferimento alla cilindrata e alla Casa torinese. Un’ulteriore prova ci arriva anche dal modello realizzato l’anno prima dalla medesima Carrozzeria, il quale, essendo provvisto di motore 110 D, venne giustamente denominato: Fiat 500 Decathlon Sibona-Basano. Per completezza d’informazione, Tsé Tsé è un insetto diffuso nelle aree tropicali, simile alla mosca. Tornando al motore, alcune fonti indicano che il progetto iniziale di Sibona-Basano prevedeva un propulsore motociclistico da 200/250 cc. e che la “Town Car” fu esposta alla manifestazione per attrarre l’interesse di aziende del settore automobilistico pronte a fornirne uno idoneo allo scopo. Fu proposta in vendita a 385 mila lire, ma non sono in grado di dire se l’importo comprendesse anche una seppur minima motorizzazione e in tal caso quale fosse. Per avere un termine di paragone: la Fiat 500 D berlina veniva proposta a 450 mila lire esclusa l’immatricolazione. Le informazioni riguardanti la Carrozzeria Sibona-Basano si trovano nel topic dell’11 ottobre 2025 dedicato alla già menzionata Fiat 500 Decathlon.

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                            #570972 Quota
                            drago500
                            Partecipante

                              Formula “875 Monza” (dal libro “Quando c’era la 500”)

                               

                              Sul finire del 1964, l’Autodromo di Monza e l’Automobile Club di Milano, istituirono una nuova formula di vettura monoposto denominata “875 Monza”, destinata a competizioni che si sarebbero svolte nella primavera-estate dell’anno successivo. Costruita sulla base dei gruppi meccanici della Fiat 500 Giardiniera, senza pilota e carburante pesava 250 chili e poteva raggiungere una velocità massima di 135-140 chilometri orari. Al motore erano state apportate alcune modifiche, tra le quali: aumento del rapporto di compressione; lucidatura dei condotti di aspirazione  e scarico; sostituzione del carburatore; maggior capacità della coppa dell’olio. Le sospensioni, i freni, l’avviamento e il cambio erano invece quelli di serie. Montava le ruote della 600 D. Il prezzo era di 875 mila lire compresa IGE (da qui il nome). Per invogliare maggiormente i giovani a partecipare all’attività sportiva, la CSAI decise di assegnare un contributo di 250 mila lire a coloro che avrebbero comprato la vetturetta sprint con l’impegno di gareggiare almeno 5 volte. Il debutto delle “Pettarelle” o “Formulini”, così vennero soprannominate queste vetture, avvenne il 10 Maggio 1965 sulla pista di Monza, in una gara del “Trofeo Cadetti” vinta da Maurizio Montagnani.

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                              #571304 Quota
                              Gens Orsina
                              Partecipante
                              Partecipante

                                Fiat 500 Bikini Quattroruote

                                 

                                Descritta come un mezzo adatto nelle località balneari e per il divertimento estivo, questa particolare vetturetta fu realizzata nel 1965 nelle Officine Zagato seguendo il progetto dell’Ingegner Vincenzo Piatti e in collaborazione con Quattroruote che la espose nel proprio stand durante il Salone di Torino di quell’anno. Il gruppo motopropulsore posizionato davanti era quello della Fiat 500 Giardiniera. La trazione era quindi anteriore, assicurata da giunti omocinetici. Dotata di sospensioni indipendenti derivanti dalla Morris 850, montava i freni davanti a disco e quelli dietro a tamburo. Poteva raggiungere la velocità massima di 95 Km/h e consumava all’incirca come la Giardiniera, attorno ai 5,2 litri per 100 Km. Il nome Bikini le fu attribuito in quanto la scocca in vetroresina ricordava la forma del famoso due pezzi, con la parte davanti che rappresentava la mutandina e quella posteriore il reggiseno. Destinata ad ospitare quattro persone, la carrozzeria era composta da sovrastrutture facilmente alternabili. I due cofani, verniciati in una tonalità che contrastava con quella del pianale, potevano essere smontati in pochissimi minuti e il parabrezza era pieghevole. Tra gli optional disponibili c’erano: tendina parasole, tettuccio rigido e soprattutto un’originale copertura rappresentata da una barchetta rovesciata che una volta smontata poteva essere utilizzata allo scopo da due persone. Non mancavano i remi posizionati sulla carena stessa. Purtroppo la macchina non è mai stata messa in produzione di serie a causa degli elevati costi di realizzazione. Ne è sopravvissuto un solo esemplare targato MI A50925, la cui immagine in rete lo mostra in ottime condizioni dopo l’avvenuto restauro. Sembrerebbe sia in vendita, seppure privo proprio della barchetta in quanto come precisato, andata persa negli anni Ottanta del secolo scorso. Le foto che pubblico si riferiscono in sequenza alle tre varianti di cui ho parlato: tendalino, tetto rigido, copertura a barca.

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                                #571308 Quota
                                Gens Orsina
                                Partecipante
                                Partecipante

                                  Ingegner Vincenzo Piatti

                                   

                                  Notizie sulla Carrozzeria Zagato potete trovarle nel topic del 20 settembre 2025 dove abbiamo parlato dell’Abarth Fiat 500 Zagato. Circa l’ingegner Vincenzo Piatti ho letto che dopo essersi formato alla scuola della carrozzeria di Ettore Bugatti, divenne consulente di questa prestigiosa azienda e che fu amico di Elio Zagato. È vissuto tra Milano, dove era nato, e Londra, città quest’ultima che negli anni per una ventina di volte ha raggiunto dall’Italia a bordo della “sua” Bikini. In rete si parla di altri suoi brevetti in campo motoristico, tra cui un mini-motor ciclistico, il “Piatti Scooter 125” del 1949 dalla forma a sigaro con sellino simile a un fungo e, soprattutto, la Vespa con il muso da delfino. In merito a quest’ultima, scusandomi se mi discosto dall’argomento delle 500 derivate, per la sua originalità ne pubblico volentieri un’immagine, preceduta da quella del dépliant e da una foto d’epoca a colori della Bikini.

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