500
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La giornalista australiana Christine Chudley ha partecipato allo scorso Meeting Internazionale di Garlenda. Vi riportiamo la traduzione del suo articolo, pubblicato sul quotidiano australiano "Riverine Herald", dove racconta la sua esperienza.

Piccolo Paese, macchina piccolissima, ma grande successo.

echuca_.jpgChristine Chudley ha scoperto un'incredibile connessione tra Echuca (città sulle sponde del fiume Murray, nello stato di Victoria NdR) e il piccolo paese Garlenda, ora casa di uno degli eventi motoristici più grandi – un annuale meeting di Fiat 500 che richiama gente da tutto il mondo. E' andata a Garlenda per vedere di cosa si tratta.

Ci devono essere molti modi per mettere un piccolo paese italiano sulla mappa turistica internazionale. Celebrare quella che è probabilmente una delle auto più amate, è un esempio.

Garlenda è un prospero paese rurale nella Liguria di ponente – situato fra le colline della riviera italiana e le montagne - con una storia di lunga data (come è tipico dei paesi italiani) con calde, lunghe soleggiate estati. Tre decadi fa, solo 380 persone vivevano a Garlenda, ma essendo a poca distanza da Milano, Genova e Torino, le "culle" dell’industria automobilistica italiana, contava un buon numero di seconde case di industriali benestanti.

Nel Novembre del 1983 si tenne un incontro per discutere come incrementare il turismo nel paese, dove era stato recentemente aperto un golf Club.

L’idea di un Meeting per 500 è venuta in quel mentre. La 500 è piccola (2.97m) ha 2 cilindri, prodotta dopo la seconda guerra mondiale per fornire un’auto accessibile a tutti, economica e adatta ad unire le città italiane. La macchina si è dimostrata pratica e popolare lungo tutto il suo periodo di produzione, e tra il 1957 e il 1975 ne furono prodotte più di 3,89 milioni. Molti cittadini di Garlenda ne guidavano una, incluso Domenico Romano, un direttore di banca che è stato anche sindaco per 18 anni.

Quando Domenico sposò Franca Dagnino nel 1971, ha conquistato più di una moglie. Lui e Franca divennero i fieri possessori della loro prima Fiat 500, un regalo di nozze dai genitori di Franca, un oggetto che ancora ora custodiscono con riguardo.

Il piccolo veicolo blu fu uno dei 30 che parteciparono al primo meeting nel luglio del 1984. L’evento non si poteva definire un vero e proprio successo, ma ha attratto come ospite speciale il disegnatore Dante Giacosa. Gli organizzatori furono ispirati a continuare, e con dedizione e duro lavoro hanno creato ciò che è diventato un evento annuale internazionale, che dura un intero weekend all’inizio di luglio.

Te mesi dopo il primo raduno hanno fondato il Fiat 500 Club Italia. La sede centrale e ora anche il Museo della 500, sono situati al centro del paese. È il posto di lavoro di 11 persone fisse, dove vengono organizzate anche conferenze, lezioni ed esposizioni.

Il Club ed il meeting ancora oggi per Domenico non molto più di un hobby da pensionato. È un modo di vivere e spesso un impegno a tempo pieno di lunghe ore.

Lui e Franca trovano ancora il tempo di trascorrere numerosi mesi in Australia durante l’estate con la loro famiglia in Echuca.

Quest’anno sono stata fortunata a poter star con loro la prima settimana di luglio e sperimentare di persona quello che è risultato essere una “tre-giorni di festa” sorprendente, impressionante e soprattutto divertente.  

Accanto ad esposizioni, presentazioni e conferenze, ci sono anche un mercato ricambi, escursioni, musica dal vivo e balli fino a notte fonda, nonché buon cibo e bere in stile tipico italiano.

C’è addirittura stato un matrimonio e una diretta live della partita del campionato europeo di calcio, Italia-Germania. Tutto questo all’aria aperta, sotto il caldo sole estivo italiano e la dolce aria serale.

Questo meeting ha attirato il massimo consentito di 1000 vetture che hanno viaggiato da molte parti di Italia, inclusa la Sicilia nell’estremo sud, e anche Sardegna e Corsica, così come Olanda, Francia, Svizzera, Belgio, Inghilterra, e addirittura Giappone.

C’erano molti eventi straordinari, ma per me uno degno di nota è stata un’escursione di 83 km nella piccola 500, su per le montagne per pranzare in un villaggio medioevale.

Le persone uscivano dalle case per stare al bordo della strada e salutare mentre il colorato convoglio di auto passava.

Un paio di guasti meccanici e un ingorgo attraverso uno dei paesi collinari ha causato qualche ritardo, ma nessuno ha smesso mai di sorridere e divertirsi.

La mancanza di cinture di sicurezza e i paragoni coi “confort” e le comodità delle auto moderne, non hanno che aggiunto carattere al giro.

Non bisogna essere necessariamente un appassionato di motorismo per venire al Meeting annuale di  Garlenda, per lasciarsi affascinare dal Museo o per apprezzare ciò che la Liguria ha da offrire.

Infatti ogni viaggiatore che ama esplorare e scoprire, apprezzerà la zona.

E se per caso menzionerete “Echuca” quando sarete al Museo, non c’è dubbio che il benvenuto sarà ancora più caloroso.

Domenico e Franca non porteranno con la 500 quando verranno ad Echuca nel periodo di Natale, ma saranno lieti di incontrare chiunque condivida la loro passione per le auto ed in particolare per il fenomeno sociale della piccola Fiat 500.

Sentiatevi liberi di visitare il sito www.500clubitalia.it per maggiori informazioni. Non vi preoccupate se il vostro Italiano non dovesse andare oltre “Gelati”, “Pasta” e “Vino”, il sito è disponibile anche in Inglese.

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